Cronaca

Le scritte comparse dopo il corteo dell'orgoglio. Alla Foce in via Rimassa preso d'assalto l'ingresso di un palazzo
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GENOVA - La città di Genova perde il suo derby calcistico, almeno per un anno, ma la rivalità fra tifosi rossoblù e blucerchiati rimane. Ieri sera, durante i festeggiamenti dei supporters genoani, che hanno dato via al corteo dalla Gradinata Nord fino alla Foce, la rivalità è sfociata in atti di vandalismo.

Poco dopo le 22 infatti, un palazzo di via Rimassa, alla Foce, è stato preso d'assalto da alcuni tifosi più irruenti, che hanno distrutto il citofono del condominio e ridotto in frantumi parte del portone di vetro. Una volta terminato il tutto, hanno imbrattato lo stesso citofono e parte del muro con insulti scritti e disegnati verso i cugini sampdoriani.

Secondo quanto raccontato da alcuni residenti, il tutto è scoppiato dopo una provocazione: da un appartamento di quel palazzo sventola infatti una bandiera della Sampdoria, e proprio da lì uno dei residenti avrebbe provocato alcuni manifestanti che se la sono presa con l'atrio della struttura.

I vetri sono stati raccolti in degli scatoloni, attualmente il portone centrale non esiste più ed è per questo che il cancello esterno del palazzo viene tenuto costantemente chiuso.

"Doriano ubriacone", "1893" e altri insulti sono comparsi sulle facciate dei palazzi di via Canevari. "Corteo dell'orgoglio? Anche no. Grazie per l'attenzione una genoana", ci segnala una telespettatrice quanto accaduto nella serata di sabato durante il corteo dei tifosi rossoblù, che da Marassi hanno raggiunto piazzale Kennedy dopo la sconfitta con il Bologna e l'ultima partita di campionato in serie A. 

Genoa: cori e bandiere, il corteo dell'orgoglio rossoblù - IL RACCONTO

Anche in via XX Settembre i tifosi blucerchiati avevano lasciato il segno, nel giorno del 'funerale dei cugini', con colonne e muri di storici palazzi riempiti di scritte. Qualunque sia la squadra per cui si tifa, la guerra dei colori è un atto vandalico che tra l'altro è severamente punito dalla legge, nonché dagli stessi cittadini. Come ci scrivono diversi tifosi sdegnati nel vedere le proprie vie deturpate.