Cronaca

La testimonianza del nipote alla corte d'Assise: "Mio figlio mi ha chiamato dicendomi che lo zio aveva ammazzato la zia ed il cane"
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VENTIMIGLIA - "Pronto, ho ammazzato mia moglie, venite a prendermi". Inizia così la telefonata al 112 con cui Fulvio Sartori, 81 anni, spiega agli operatori del 118 di aver ammazzato Tina Boero, 80 anni. Era il 19 aprile 2021, quando Sartori ha ucciso nel sonno in casa, a Rocchetta Nervina, in val Nervia in provincia di Imperia, la moglie.

La telefonata è stata ascoltata oggi all'inizio del dibattimento in Corte d'Assise a Imperia: Sartori, che dopo aver ucciso anche la cagnolina Luna, ha tentato di uccidersi ma poi ha desistito, ha prima parlato con l'operatore del 112, poi con il carabiniere della centrale operativa di Ventimiglia al quale è stata passata la telefonata. Quando il militare gli chiede come l'ha uccisa, lui risponde in maniera molto laconica: "Con il coltello".

"Io lo giudico un gesto d'amore, anche se condanno il gesto. Dopo di loro c'eravamo noi. Penso che nella sua testa, lui pensasse 'se muoio prima io rimane la zia sulle spalle loro o il cane da accudire, allora ce ne andiamo tutti e tre, e non diamo fastidio". A parlare è Massimo Ricotta, nipote di Tina.

Questa mattina Ricotta ha deposto come teste della difesa al processo per omicidio, in corso davanti alla Corte d'Assise di Imperia, che ha ascoltato gli undici testimoni di accusa e difesa, con l'udienza che è stata poi aggiornata al prossimo 5 aprile, per l'esame dell'imputato. "Alle 5,25 mi ha chiamato mio figlio Stefano che era di turno in ambulanza ed era stato chiamato dal 118 ad intervenire. Mi ha detto: 'Papà, lo zio ha ammazzato la zia' - racconta Massimo -. Mi sono alzato, ho provato a chiamare mio zio. Subito non ha risposto, poi dopo un secondo ha richiamato e mi ha detto:

'Non ce la facevo più, non ce la facevo più, ho ammazzato la zia'".

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Quel giorno, Ricotta corse a casa della propria madre per prendere le chiavi di casa degli zii e si reca sul luogo del delitto. "Ho spinto la porta, sono arrivato al secondo piano. C'era buio. Ho aperto la porta e siccome conosco bene la casa ho subito schiacciato l'interruttore della luce. Quando si è accesa, ho visto l'inferno".

All'udienza ha deposto pure il medico legale Francesca Fossati, che ha effettuato l'autopsia, la quale ha illustrato la ferocia con cui è stata aggredita e uccisa l'anziana donna.