
Si era presentato come un carabiniere in borghese, con una giacca scura sulla quale la vittima 78enne aveva intravisto la scritta “carabinieri”. In realtà era Gennaro Cerqueto, 36 anni, napoletano, già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi. Grazie a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Genova su richiesta del pm Federico Manotti, l’uomo è stato arrestato dai carabinieri della stazione Napoli-Barra e trasferito nel carcere di Poggioreale dopo un indagine dei militari di Rapallo.
Il colpo da 25mila euro
Il colpo risale al 10 ottobre scorso. La vittima, 78 anni, residente in una frazione sulle colline di Rapallo raggiungibile solo in auto e distante venti minuti dal centro, riceve una telefonata sul fisso di casa. Dall’altro capo del filo un uomo si qualifica come carabiniere e le comunica una notizia allarmante: la sua automobile sarebbe stata usata per una rapina in una gioielleria del centro. Per “scagionarla” è necessario verificare che i preziosi in suo possesso non siano parte del bottino. Le chiede di restare in linea e annuncia che a momenti arriverà un collega a ritirare “tutto l’oro e i contanti” per i controlli in caserma, con la promessa di restituirli entro mezz’ora. L’anziana, spaventata e convinta di parlare con le forze dell’ordine, consegna al finto carabiniere comparso alla porta: collane, bracciali, anelli, orecchini (molti con rubini, brillanti e turchesi), una fede maschile e 340 euro in contanti. L’uomo infila tutto in uno zaino nero, saluta e sparisce. Solo dopo ore la signora realizza l’inganno e chiama la figlia. Scatta immediatamente l’allarme. I carabinieri di Rapallo diramano la nota di ricerca e, grazie alle telecamere e alle testimonianze, ricostruiscono in tempo reale i movimenti del truffatore: a mezzogiorno sale su un taxi in piazza delle Nazioni a Rapallo, scende e va in stazione, binario 1, pronto a rientrare verso sud.
Il cerchio si chiude sul Frecciarossa Milano-Napoli.
Alle 21.40 il treno ferma a Roma Termini: la polizia ferroviaria sale a bordo e identifica Cerqueto. L’uomo, perquisito, risulta “pulito”, ma i colleghi di Napoli, allertati in tempo reale, trovano lo zaino nero abbandonato sulla cappelliera del suo posto. Dentro ci sono tutti i gioielli della signora e persino la ricevuta di un prelievo bancario intestata a lei. Le indagini lampo dei carabinieri di Rapallo – coordinate con la polfer di Roma e Napoli – permettono di recuperare l’intero bottino, già restituito alla proprietaria, e di raccogliere prove schiaccianti: riconoscimenti fotografici certi da parte della vittima, del tassista e dei vicini, tabulati telefonici che collocano le chiamate preparatorie a Napoli, immagini di videosorveglianza che inchiodano Cerqueto passo dopo passo. Per il gip le esigenze cautelari sono evidenti: Cerqueto è recidivo specifico (condanna recente per truffa, precedenti per droga e possesso di divise contraffatte), ha pianificato il colpo con precisione militare scegliendo una vittima anziana e isolata a centinaia di chilometri dalla sua base, e ha dimostrato di poter colpire e sparire in poche ore sfruttando i treni ad alta velocità. Solo il carcere, scrive il pm Manotti, può interrompere quella che appare una vera e propria “professione” itinerante.
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