
Il Comune di Genova ha comunicato l'ingiunzione di demolizione delle opere abusive realizzate in via della Marina e il ripristino delle condizioni originarie. Il provvedimento è scattato a seguito di un sopralluogo effettuato dai tecnici comunali nell'area in concessione alla Società Marina Park S.r.l., lo scorso 9 ottobre.
Durante il sopralluogo sono emerse difformità importanti
Durante il sopralluogo è emersa la costruzione - in corrispondenza della porzione della copertura dell’edificio, dove sono presenti due campi da padel - di un manufatto a copertura degli impianti, composto da una struttura di sostegno metallica e teli in pvc impermeabili, posizionati sia in copertura che, in parte lateralmente sui fianchi perimetrali, che presenta alcune difformità rispetto all’autorizzazione paesaggistica (n. 229 del 28/05/2025).
L'assessore Coppola: "Il sopralluogo dopo le segnalazioni dei cittadini"
"L’ispezione – spiega l’assessora all’Urbanistica Francesca Coppola – ha fatto seguito ad alcune segnalazioni delle cittadine e dei cittadini della zona. Gli uffici comunali sono quindi intervenuti e sono emerse difformità importanti che riguardano le altezze consentite della copertura e della struttura, il colore stesso della copertura, che avrebbe dovuto integrarsi con il contesto paesaggistico mentre è stato realizzato in bianco panna, la presenza di teli laterali non dotati di rullo avvolgibile e non trasparenti, la mancata messa a dimora di palme prescritto nell’autorizzazione. Queste difformità risultano ancora più evidenti visto il contesto in cui si trova questa copertura, nell’ambito del centro storico, di fronte alle mura della Marina, oggetto per altro di un recente restyling con fondi governativi".
Ora la società ha 60 giorni per intervenire
Nell'ingiunzione di demolizione, inviata dagli uffici di Palazzo Tursi alla società committente ed utilizzatrice dei due campi e all’impresa esecutrice dei lavori, si evidenzia anche che “la struttura realizzata, per le sue dimensioni e caratteristiche costruttive non possiede i caratteri propri della stagionalità” e che “per le caratteristiche dell’opera realizzata, la rilevanza della trasformazione attuata sulla copertura piana del fabbricato preesistente e l’incidenza della stessa sull’assetto urbanistico edilizio del territorio, debba essere classificata ad ogni effetto come “nuova costruzione” e, pertanto, abusivamente realizzata in assenza del prescritto permesso di costruire”.
"Anche la Soprintendenza – aggiunge l’assessora Coppola – ha richiesto, in un sopralluogo successivo a quello dei nostri tecnici, di intervenire nello smontaggio delle strutture difformi. Ora la società ha 60 giorni per intervenire e restituire il decoro a questa porzione di centro storico, di pregio storico-artistico oltre che urbanistico, e il diritto agli abitanti di poter vedere ripristinate le condizioni iniziali, senza strutture che deturpino il contesto paesaggistico".
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