
Sotto la sabbia della Foce per decenni invisibile al popolo una scavatrice lavora. Ma il miracolo è che da alcuni mesi da corso Marconi, cioè dall’inizio di corso Italia, si vede il mare e si vede una grande, grandissima spiaggia. Nei giorni caldi di questo autunno non erano pochi i genovesi che seduti sulle leggere dune ammiravano i magnifici tramonti.
Così mi fa osservare con un interessante appunto il consigliere comunale Edoardo Marangoni, segretario del circolo Pd della Foce, come questa spiaggia finalmente apparsa tra Foce e Albaro dove ci sono poche e piccole lingue di terra lasciate alla “libera fruizione” debba diventare una spiaggia per tutti i genovesi, dove si va, udite udite, senza pagare. Miracolo doppio, dunque: la spiaggia riscoperta da Renzo Piano e la spiaggia che non viene divorata dagli stabilimenti a pagamento di cui Genova e la Liguria detengono un primato nazionale (cercate lungo l’ aspra costa ligure le aree libere: per lo più sassosi straccetti tra rivi secchi e scarichi puzzolenti). La spiaggia nella nota del Pd che ora governa “deve divenire un diritto oggi a Genova”.
Ma la spiaggia grande e libera, cioè dove si va gratuitamente portandosi dietro un materassino , la spiaggia libera della Foce dovrà diventare un luogo di divertimento il motore che accende la riorganizzazione di un’area di svago per tutti.
Questo la spiaggia. E il resto? Beh noi facciamo l’errore di considerare questo benedetto Waterfront di Levante, come una zona privata, che appartiene a chi abiterà gli appartamenti negli edifici a foma di nave. Non è così: il Waterfront di Levante è un pezzo di Genova, un nuovo quartiere che appartiene a tutta la città. Ci si dovrà andare senza pagare il biglietto, senza oltrepassare sbarre, in assoluta libertà di movimento e speriamo di rinfrancante passeggio tra mare, alberi, barche, negozi e luoghi sociali. Come le case per gli studenti.
E nel piazzale Kennedy che noi ricordiamo diviso tra i “baracconi” di Natale e Pasqua e le feste dell’Unità di settembre, una vera area verde che alla Foce non c’é. Un giardino che collega il quartiere con la spiaggia.
Insomma, il Waterfront è Genova, non un’isola per eletti che seminano dobloni nelle boutiques più raffinate. Ben vengano anche queste ci mancherebbe! Ma proviamo a immaginarlo come il Porto Antico, che a volte diventa davvero il centro di Genova raggiungendo così l’obiettivo che le giunte comunali che lo vollero e Renzo Piano che lo disegnò si erano prefissati. Addirittura ricordo che allora, prima del 1992 scrivevamo con un eccesso di enfasi che col Porto Antico Genova avrebbe cambiato centro: da De Ferrari alla piazza sull’acqua davanti alla Sopraelevata.
E mi auguro che non venga abbandonata l’idea più volte rilanciata dal grande progettista di una passeggiata di collegamento tra i due Waterfront. Non farla sarebbe un delitto.
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leggi tutti i commentiLa grande spiaggia libera della Foce e un Waterfront per tutti i genovesi
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