Cronaca

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Itala Martini è morta al San Martino di Genova
1 minuto e 36 secondi di lettura
di Annissa Defilippi
Ogni giorno accompagnava la sorella a casa da Ovada, parcheggiando sempre vicino al portone per aiutarla a scendere dall’auto con comodità. Ma quel venerdì, 26 settembre, un po’ di traffico a Rossiglione ha cambiato i piani dell'automobilista. 

La dinamica dell'incidente

Invece di raggiungere il solito punto, ha deciso di fermarsi qualche metro prima. Ha controllato lo specchietto retrovisore, tutto sembrava libero, e ha ingranato la retromarcia. Non poteva sapere che Itala, 87 anni, si trovava in un angolo cieco, pronta ad attraversare sulle strisce pedonali. L’urto non è stato violento, ma sufficiente a far perdere l’equilibrio all’anziana. Nella caduta, Itala ha battuto la testa sul selciato. A complicare il quadro, i medici sospettano che la donna abbia subito un ictus subito dopo l’incidente, forse legato allo shock.

Soccorsa immediatamente, è stata trasportata d’urgenza con l’elicottero al Policlinico San Martino di Genova, dove è arrivata in condizioni critiche e intubata.

Un risveglio inaspettato e una speranza svanita

Contro ogni previsione, dopo alcuni giorni in terapia intensiva, Itala ha aperto gli occhi, sorprendendo medici e familiari. Un barlume di speranza si era acceso: la donna sembrava rispondere, pur debolmente, alle cure. Ma la gioia è durata poco. Ieri, 15 ottobre, il suo cuore ha ceduto. Itala non ce l’ha fatta, lasciando un vuoto profondo nella piccola comunità di Rossiglione, dove era conosciuta per la sua vitalità nonostante l’età avanzata. 

Le indagini: un angolo cieco e una fatalità

Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Rossiglione, l’automobilista, un uomo di 80 anni, residente a Ovada e fratello della donna che accompagnava, è risultato negativo ad alcol e droghe. Il pm Manotti lo iscriverà, per prassi, nel registro degli indagati per omicidio stradale ma ha disposto anche l'autopsia per capire se ci siano state delle carenze mediche durante il ricovero.
 
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