
I giudici del Tribunale del Riesame di Genova hanno revocato gli arresti domiciliari a quattro tifosi della Sampdoria, sottoposti a misura cautelare a metà luglio insieme ad altri ultrà. Secondo i giudici, "i fatti non sono riconducibili solo a comportamenti impulsivi, ma sono sintomatici di una preordinata volontà di partecipare a un’azione violenta per esprimere tali impulsi". La condotta dei tifosi, si legge nel provvedimento, "è indicativa di una particolare pericolosità, sintomatica di un’indole violenta e di uno spregio delle regole".
Tuttavia, i giudici hanno valorizzato "la giovane età degli indagati, l’assenza di precedenti penali, la piena ammissione delle responsabilità e la volontà di risarcire il danno". I quattro, difesi dagli avvocati Matteo Carpi e Pietro Bogliolo, potranno tornare al lavoro con l’obbligo di non uscire la sera e di rimanere a Genova.Due settimane fa, la gip Carla Pastorini aveva disposto l’arresto per due tifosi (uno dei quali ancora irreperibile), gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per cinque e l’obbligo di firma per altri quattro. Le misure si riferiscono ai disordini del 25 settembre scorso, in occasione del derby di Coppa Italia contro il Genoa.Ad alcuni degli indagati è contestato anche l’assalto al pullman della squadra, avvenuto il 29 marzo, dopo la partita casalinga persa 3-0 contro il Frosinone. Gli undici tifosi, difesi dagli avvocati Pietro Bogliolo, Matteo Carpi e Antonio Rubino, erano stati interrogati dal giudice, come previsto dalla riforma Nordio.
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