Cronaca

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Aveva tutto, macchinoni, soldi, donne, poi lui, un ex imprenditore di 55 anni, si è ritrovato ai margini e ora ricomincia da una casa vuota: dentro solo un grande televisore
2 minuti e 13 secondi di lettura
di Michele Varì

Immaginate cosa può volere dire avere mente e corpo che viaggiano a velocità diverse, "la gente sentendomi parlare pensa che io sia spastico, ma non è così, ho solo problemi nel parlare...".

Michele nella sua Milano da bere aveva tutto, belle macchine, belle donne, cene nei ristoranti più ricercati, e pure una famiglia, aveva tutto, era felice e non lo sapeva Michele, che adesso ha 55 anni, e ha vissuto gli ultimi vent'anni fra ospedali e dormitori, fra Milano, la Francia e Genova, dove è arrivato per caso, scendendo per caso da un treno alla stazione Principe.

Tutta colpa di quella ruota che è la vita e pure odi una zecca che l'ha morso senza che lui se ne accorgesse. L'ha scoperto quando ha avvertito i primi sintomi della sindrome di Lime, la patologia indotta da un morso di una zecca. Problemi neurologici nel linguaggio, se ne è accorta la mamma, che lo ha subito inviato dal medico, da lì è finito in ospedale, dove hanno diagnosticato quella sindrome che può anche uccidere, come gli ha riferito la dottoressa dell'Istituto Neurologico "Carlo Besta", "lei ha vinto? Lei ha vinto la vita".

Non capiva allora Michele, che però ha compreso solo dopo che la sua vita da allora non sarebbe più stata la stessa, perché anche se sei normale, anche se ragioni come gli altri, se il tuo linguaggio è rallentato, la tua vita va al rallenti, e piano piano viene visto come un diverso, un disabile, come è stato definito con tanto di pensione di invalidità.

"La mia vita da allora è andata in picchiata", dice Michele che si è trovato senza famiglia, senza lavoro, solo, e in strada, in Francia e a Genova, dove ha dormito in strada, al Porto Antico: "Non chiudevo occhio, era una dormiveglia stringendo fra le mani i mie poveri averi per paura che me mi derubassero. È stato terribile, ma non avrei mai chiesto l'elemosina. Ho una mia dignità, piuttosto sarei morto di fame".

Adesso grazie a San Marcellino e all'invalidità ha trovato anche una casa popolare: "Adesso è vuota. Ho solo un grande televisore, ma mi manca il resto" butta lì a mo' di appello, con il suo solito sorriso. "Ho imparato a prendere la vita così, con un sorriso". 

Ovviamente chi può aiutare Michele può farlo con un messaggio sui social di Primocanale


L'intervista a Michele su Primocanale va in onda stasera alle 22.30 e sarà visibile sui social di Primocanale, su sito, nel banner dedicato a Michè, e su Facebook e Instagram.

Ecco gli orari dei passaggi in tv nel resto della settimana:
Mercoledì: 15:00
Giovedì: 17:30 - 20:35
Venerdì: 17:00
Sabato: 08:15 - 18:35 - 20:15
Domenica: 09:30 - 12:30 - 17:25 - 23:15

Lunedì: 17:00 - 20:35
Martedì: 07:30 - 17:30

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