Cronaca

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di a.p.

Ancora al centro il bilancio della rivolta scoppiata in carcere a Genova Marassi lo scorso 4 giugno. Secondo le stime i danni ammontano a circa 200 mila euro, a restare danneggiate sono state le aule scolastiche. La rivolta era stata causata dal mancato trasferimento di quattro detenuti che per oltre due giorni avevano seviziato e abusato un compagno di cella di 18 anni. Per questo episodio la procura indaga per tortura e violenza sessuale aggravata. Oggi nel carcere di Marassi è prevista la visita del sottosegretario di Stato alla giustizia con delega ai provveditorati e al trattamento dei detenuti Andrea Ostellari insieme al viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi.

Attraverso un comunicato Fabio Pagani, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria spiega che "tre detenuti posti in isolamento precauzionale, individuati e sanzionati disciplinarmente con 15 giorni di isolamento dopo la rivolta, sono stati, nonostante tutto, ammessi agli esami scolastici, in seguito ai disordini del 4 giugno 2025. Ben 80 detenuti individuati come responsabili (compresi i tre detenuti studenti) della devastazione del reparto seconda sezione che hanno causato i danni".

Su questo punto Pagani precisa: "Eppure in Italia la 'condotta' scolastica, ovvero il mancato rispetto delle regole e il voto in condotta insufficiente, comporta la non ammissione all’anno successivo e all’esame di stato. Decisioni che danneggiano il duro  lavoro della Polizia penitenziaria, già stremata nelle forze e mortificata nel morale, che,  con non poche difficoltà ha contenuto i tumulti trasferendo 17 detenuti e isolandone 22 in art. 32 (ordine e sicurezza ) - aggiunge il sindacalista della Uilpa -. Con maggiore convinzione e dopo anche tali scelte a MARASSI  è sempre più indispensabile un cambio dei vertici - afferma Pagani - perché se oggi parliamo di rivolta sedata è solo grazie al sacrificio di uomini e donne del Corpo di Polizia penitenziaria , che hanno impedito che i detenuti si impadronissero dell’Intero Istituto penitenziario. Sacrifici resi vani da scelte che premiano chi non ha rispettato regole e regolamenti. Noi continueremo a essere vigili e se necessario anche pungenti, ma sempre leali e propositivi”, conclude il segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria.

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