Cronaca

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"Chiediamo che la politica, a tutti i livelli, smetta di tergiversare" scrive il presidente M.I.A. Arcigay Imperia, Marco Antei
1 minuto e 45 secondi di lettura
di Au. B.
A sinistra Sanremo, a destra il post Facebook della denuncia
A pochi giorni dal Liguria Pride in programma per sabato 14 arriva una denuncia per una aggressione omofoba che sarebbe avvenuta sul lungomare di Sanremo nella serata di ieri, venerdì sei giugno. La violenza è stata descritta dal presidente M.I.A. Arcigay Imperia, Marco Antei, sui suoi profili social: "Nei pressi del parco dei cani, il vicepresidente di M.I.A. Arcigay Imperia, Gianfranco Testa e il suo compagno sono stati vittime di una vile aggressione omofobica. Tre individui, in visibile stato di ebbrezza, hanno insultato la coppia con epiteti espliciti e offensivi, per poi tentare di aggredirli, costringendoli alla fuga. Fortunatamente, i due sono riusciti a mettersi in salvo senza conseguenze fisiche, ma l'episodio resta grave e inaccettabile".

"Chiediamo che la politica, a tutti i livelli, smetta di tergiversare"

"Come presidente dell’associazione, denuncio pubblicamente il clima di crescente ostilità verso le persone LGBT+, anche nella città dei fiori. Chiediamo con forza una legge nazionale contro l’omolesbobitransfobia, che riconosca e punisca questi comportamenti con chiarezza e fermezza. E chiediamo che la politica, a tutti i livelli, smetta di tergiversare. Serve un serio investimento educativo, a partire dalle scuole, con percorsi strutturati di educazione all’affettività e al rispetto delle differenze, che comprendano anche l’omoaffettività come dimensione normale e legittima dell’essere umano".

"Preoccupati per la reazione delle forze dell'ordine"

"Esprimiamo inoltre preoccupazione per la reazione delle forze dell’ordine che, stando a quanto riferito, avrebbero sottovalutato la gravità dei fatti. Se confermato, questo atteggiamento è sintomo di un problema culturale che va affrontato anche a livello istituzionale. Chiediamo infine al Comune di Sanremo, che più volte ci ha mostrato la sua vicinanza, e al Sindaco in prima persona, una presa di posizione netta e pubblica, che condanni senza ambiguità quanto accaduto e si impegni concretamente per la prevenzione di episodi simili. Quanto accaduto non è una “bravata”. È un’aggressione motivata dall’odio, dall'invidia e dall'ignoranza. E noi non abbiamo alcuna intenzione di far finta di niente".
 
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