Cronaca

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E' successo nella zona isolata della cava dei Camaldoli, a San Fruttuoso. La testimonianza di una donna: "Si coprivano con la maschera della morte". Indagano i carabinieri
1 minuto e 45 secondi di lettura
di Michele Varì
Foto realizzata con l’Ai

Spedizione punitiva per picchiare un ragazzo. È successo nella zona della cava sulla sommità di San Fruttuoso, in via Berghini: almeno due giovani armati con spranghe e con sul viso una maschera con un teschio, forse le maschere di Scream, o anche solo un passamontagna, hanno picchiato un ventenne poi soccorso in codice giallo dai militi della pubblica assistenza di zona.


"Abbiamo visto due giovani con la maschera della morte"

L'allarme dai dipendenti del Piccolo Cottolengo di Don Orione dei Camaldoli  che, come raccontato da alcuni di loro a Primocanale, hanno visto i due giovani arrivare armati di un bastone e poi, dopo alcuni minuti, dopo avere udito le urla di aiuto del feerito, li hanno scorti mentre scappavano. Si tratterebbe di due ragazzi giovanissimi, forse sui 14/15 anni, con una maschera bianca che copriva il viso e lasciava scoperta la nuca. I due avrebbero raggiunto la zona con uno scooter posteggiato in via Berghini. 

Stessa dinamica dell'aggressione è quella resa nota dai carabinieri che però parlano di ragazzi genericamente travisati.

I militari in ospedale per interrogare il ferito

La testimonianza più importante sarà quella del ventenne vittima dell'aggressione ora trasferito al pronto soccorso del San Martino in codice giallo: i carabinieri hanno già raggiunto il policlinico per interrogarlo. 

Le indagini sull'aggressione sono state avviate dai militari del nucleo radiomobile e della stazione di San Fruttuoso che hanno svolto il primo intervento.

Una zona isolata lontana dai centri abitati

L'ipotesi di una spedizione punitiva o di un regolamento di conti è suggerita dal luogo in cui è avvenuta l'aggressione, la cava dei Camaldoli, dove si recano anche gli artificieri delle forze di polizia per fare brillare gli ordigni. Un luogo molto isolato e lontano dal centro abitato e per questo frequentato dagli appassionati di escursioni ma anche dai piccoli spacciatori, consumatori di stupefacenti  e dai ladri di moto.

Sequestrate le immagini delle telecamere

Nell'area attorno al Cottolengo e nella stessa via Berghini ci sono molte telecamere di sorveglianza, che però non arrivano a riprendere la zona della cava dove è avvenuto il pestaggio. Telecamere che però potrebbero avere inquadrato la targa dello scooter dei due misteriosi baby picchiatori.