L'alluvione del 23 e 24 novembre 2019 ha lasciato profonde ferite sul territorio savonese. A Stella sono cinque le famiglie sfollate che, ancora oggi, pagano le conseguenze dei continui rimbalzi tra Regione e Ministero. Quattro di queste famiglie non potranno più far ritorno nella casa di proprietà a causa dei gravi danni strutturali.
"Quella notte abbiamo sentito un boato e il pavimento ha iniziato a vibrare. Pensavamo fosse la pioggia, ma il mattino dopo ci siamo accorti che la strada davanti a casa non c'era più. Eravamo isolati e spaventati. La situazione è peggiorata perché nei giorni seguenti la casa si è riempita di crepe, così insieme alla mia bambina di cinque anni siamo dovuti andare via. La nostra casa è irrecuperabile", racconta Arianna Arzu, una delle persone che sta ancora affrontando l'incubo dell'alluvione del 2019.
"Dopo essere stati avvisati dalla Protezione Civile abbiamo recuperato quel che potevamo e abbiamo cercato una nuova sistemazione, anche se precaria. Un duro colpo a livello economico e psicologico, perché con me c'è sempre stata mia figlia. A distanza di due anni viviamo ancora nella paura: è uno shock a ogni allerta meteo. Non possiamo sapere cosa accadrà dall'oggi al domani", prosegue la donna.
"Sono passati due anni. A giorni scadranno i 'bonus' che permettevano alle famiglie di sopravvivere. Se non ci sarà un intervento deciso da parte degli enti preposti, cosa che mi auguro, queste persone si ritroveranno a dover pagare sia il mutuo delle case inagibili, sia i nuovi affitti. Speriamo almeno in una proroga degli aiuti. Inoltre devono essere completati due dei 19 interventi di somma urgenza che il comune ha anticipato per un totale di 3 milioni di euro" spiega il sindaco di Stella Andrea Castellini, che come cittadino aveva vissuto in prima persona l'isolamento di Stella San Martino.
IL COMMENTO
Piaggio Aero, dietro la cessione nessuna strategia politica e industriale
Isole pedonali? Meglio il caos che sfidare l’impopolarità