Cronaca

Il virologo ammette: "Il covid non era un semplice influenza, ma i primi dati arrivati dalla Cina erano frammentari"
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GENOVA - "Nonostante la pandemia i fondi per la ricerca scientifica messi a disposizione con il Pnrr sono insufficienti".

E' la denuncia di Matteo Bassetti, il direttore della clinica di malattie infettive di Genova al convegno svolto nella sala Trasparenza della Regione Liguria per fare il punto sulla ricerca per contrastare la pandemia da Covid 19.

Bassetti a due anni dai primi casi di Covid ammette che non era una semplice influenza: "Certamente non lo era, ma all'inzio dalla Cina arrivavano dati scomposti e disordinati che dicevano il virus aveva una letalità bassa, questa è stata una prima analisi, poi i risultati sono stati evidenti agli occhi di tutti". L'infettivologo poi ammette che il coronavirus è uno dei tanti virus respiratori con cui dovremo confrontarci anche nei prossimi anni e poi spiega come è cambiata la terapia per il virus in questi 48 mesi.

Al convegno c'era anche Giancarlo Icardi, direttore della clinica di Igiene, che si definisce "cacciatore di virus": "A noi tocca anticipare le mosse dei virus, spesso ci riusciamo, e i risultati ottenuti nella lotta al covid dicono che qualche risultato l'abbiamo ottenuto. Nel prossimo autunno ci possiamo aspettare una più ampia diffusione ma non con le caratteristiche che abbiamo vissuto con le altre ondate. Se all'orizzonte ci sono altri virus che possono spaventarci? Quelli dell'influenza, dopo la pandemia del 2009 del virus dell'influenza suina possiamo aspettarci un altro virus che può fare il salto di specie da animale a uomo".