Le volanti arrivano a sirene spiegate e un milite del 118 si aggrappa al finestrino e grida: "Aiuto, un uomo si è barricato a bordo dell'ambulanza e tiene in ostaggio i miei colleghi, crede che suo padre sia morto".
L'esercitazione con il negoziatore
Nessun allarme: è solo lo scenario di una maxi esercitazione della polizia di Stato andata in scena questa mattina ai giardini di Quinto, in piazzale Carristi d'Italia. Coinvolti numerosi "attori" tra forze dell'ordine e pubbliche assistenze che hanno interpretato, sul campo, una situazione tipo in cui un uomo, in forte stato di agitazione per la presunta morte di un parente, trattiene a bordo del mezzo di soccorso due persone e forse è armato. L'esercitazione si è prefigurata di realizzare uno scena di criticità come il sequestro di un'ambulanza con presa di ostaggi. É stata organizzata per testare i tempi di reazione e di intervento e per ottimizzare i moduli operativi di gestione della criticità con particolare riferimento al ruolo del negoziatore della polizia in chiave di de-escalation e soluzione non cruenta della situazione. Una situazione che potrebbe verificarsi in qualsiasi luogo.
In campo i reparti speciali
L'operazione ha visto anche l'arrivo dei reparti speciali e del team Uopi, unità operative di primo intervento, in tenuta antisommossa. Nel frattempo, è stato istituito il "centro crisi" vicino al luogo del sequestro, con la presenza del negoziatore e dello staff di specialisti della Questura. Mentre lo psicologo instaurava un tentativo di dialogo al megafono con il sequestratore, i residenti stupiti da quella situazione si domandavano cosa stesse accadendo e venivano rassicurati dalla polizia locale.
La simulazione
Nel caso simulato oggi si è presa in considerazione uno scenario con uomo armato forse di una pistola che prende in ostaggio i militi di una pubblica assistenza. Uno dei soccorritori riesce però a fuggire e a chiamare il 112 al cui centralino arrivano anche le telefonate di testimoni. Intervengono due volanti, un'ambulanza e un negoziatore. Mentre la zona viene isolata gli agenti cercano di acquisire più informazioni possibili sul numero di ostaggi. Rilevanti anche l'interlocuzione tra il negoziatore e il sequestratore che, però, nella simulazione, non si arrende. Intanto, nella simulazione, date le informazioni raccolte ed elaborate dal negoziatore e dal suo staff di specialisti, il dirigente - nella finzione - si vedeva costretto a far intervenire il team Uopi che irrompevano immediatamente e bloccavano il soggetto rendendolo inoffensivo e liberando gli ostaggi.
IL COMMENTO
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