Cronaca

Il detenuto, Amir Dhouiou, è stato trovato impiccato in bagno. Doveva essere controllato di continuo dalla sorveglianza
57 secondi di lettura
di Annissa Defilippi
Un uomo chiude a chiave una porta inferriata

Aveva già tentato di togliersi la vita in passato nel carcere di Marassi ed era stato salvato, ma ieri Amir Dhouiou è riuscito nel suo intento. Le circostanze della sua morte sono però ora sotto l'attenzione della procura di Genova che sul caso ha aperto un'inchiesta.

La storia di Amir

Il 21enne, di origini tunisine, era nel centro clinico dove sono ospitati reclusi con particolari problemi di salute mentale che vengono monitorati per tutto il giorno. Sulla sua strada aveva incontrato il carcere dopo le accuse di furto e resistenza a pubblico ufficiale. 

Cosa è successo

Il giovane si è impiccato nel bagno della cella che condivideva con un altro detenuto dopo aver dato di matto nella stanza dove era recluso al primo piano del penitenziario. Non aveva risparmiato nemmeno l'impianto di videosorveglianza e proprio da qui ora gli inquirenti partiranno per capire dalle immagini cosa sia successo prima della morte. 

L'indagine

Il pubblico ministero di turno Gabriella Dotto ha disposto l'autopsia sul corpo di Amir. Il magistrato vuole capire se la sorveglianza a cui doveva essere sottoposto sia stata svolta correttamente o se non ci fosse modo per evitare il gesto nonostante tutti i controlli. 

 

 

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