Si è tenuto questa stamattina, a Sanremo, il secondo congresso nazionale del fiore organizzato da Coldiretti, in partnership con Assolfloro, Affi (Associazione floricoltori italiani), Comune di Sanremo, Myplant&Garden e Camere di Commercio Riviere di Liguria, alla presenza del Presidente Nazionale di Coldiretti Ettore Prandini.
Durante il congresso, sono intervenuti, oltre al presidente Prandini, Gianluca Boeri, Presidente Coldiretti Liguria e Imperia, e Nada Forbici, Coordinatrice Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti. Sono stati inoltre trasmessi gli interventi del Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e la lettera del Presidente di Regione Liguria Marco Bucci.
Ettore Prandini: "Il comparto florovivaistico, nel nostro paese è stato sottovalutato per troppo tempo. Il tema del cambiamento climatico ha dato più centralità al nostro settore perché, anche coltivare una pianta in casa o in giardino, può garantire risparmio energetico e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Il settore italiano è sempre più in espansione, anche in chiave occupazionale. Le nostre piante vengono esportate al 60% e vorremmo che ci fosse più consapevolezza nelle nostre istituzioni, per fare in modo che i parchi fossero arredati con piante provenienti dai nostri vivaisti. Sarebbero un ottimo biglietto da visita per i turisti, italiani e stranieri".
A seguire hanno preso parola anche il Senatore Giovanni Berrino, l’europarlamentare Paolo Inselvini, Claudio Scajola, Presidente Provincia di Imperia, Alessandro Mager, Sindaco di Sanremo ed Enrico Lupi, Presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria.
Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale: “È stata un’occasione unica per condividere conoscenze, innovazioni e visioni future sulla floricoltura italiana, per esaltare i primati e le distintività di piante e fiori Made in Italy, portando all’attenzione delle Istituzioni, dei decisori politici, dell’opinione pubblica e dei consumatori finali le garanzie di origine, di sostenibilità e di qualità del prodotto florovivaistico italiano, con oltre 3,2 miliardi di euro di fatturato, 27.000 aziende e quasi 200.000 addetti nell’intera filiera.”
Durante il congresso ampio spazio è stato riservato al periodo difficile che l’eccellenza del florovivaismo Made in Italy sta vivendo a causa delle importazioni selvagge. L’Olanda, ad esempio, rappresenta il principale fornitore dell’Italia, con oltre i 2/3 del totale delle importazioni, e un incremento delle vendite del 55% in quantità nel 2023. A incidere sui bilanci anche l’impennata dei costi di produzione legata alle tensioni internazionali, le pratiche commerciali sleali e gli effetti dei cambiamenti climatici.
“Le triangolazioni dall’Olanda - evidenzia Prandini - portano in Italia prodotti coltivati in Paesi extra Ue che non rispettano le stesse regole dei florovivaisti nazionali, e gli arrivi di fiori stranieri in Italia sono aumentati in quantità del 47% soprattutto per effetto delle triangolazioni dall’Olanda, che consentono l’arrivo nel nostro Paese di prodotti coltivati in paesi extracomunitari, dove spesso non sono rispettate le stesse regole europee in materia di tutela dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Alla base della salvaguardia del prodotto florovivaistico italiano c’è l’applicazione del principio di reciprocità, per fare in modo che tutti i fiori che entrano nel nostro Paese rispettino le stesse regole di quelli nazionali in termini di rispetto dell’ambiente e di tutela dei diritti dei lavoratori”
IL COMMENTO
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