GENOVA - L'hanno annunciata, ma oggi, 2 luglio, non è ancora aperta. La grande spiaggia libera dei Capo Marina rimane un miraggio di mezz'estate. Sul lungomare di corso Italia non c'è molto altro per fare un bagno senza mettere mano al portafoglio.
Arrivando dalla Foce del Bisagno la prima spiaggetta che s'incontra è quella adiacente al depuratore di Punta Vagno, sabbia fine fine e sporca, e il cartello che avverte del divieto di bagnarsi, che fa capire che conviene accontentarsi di un bagno di sole, i colibatteri e gli streptococchi sono in agguato, e per fortuna da pochissimi giorni hanno almeno aperto le due docce e ripulito un po' di spazzatura.
Lì incontriamo la signora Marina che arriva da Marassi e non le manda a dire: "La situazione delle spiagge libere a Genova è drammatica, oltre a questo pezzetto e a quella di San Giuliano ci sono solo spiagge private, mi dica lei, ma se uno non può permettersi di pagarsi la spiaggia privata cosa deve fare? E giri questa domanda anche al presidente della regione Toti e al sindaco Bucci...".
Meno polemico è Marco, anche lui disteso sulla spiaggia, che arriva da corso Buenos Aires: "Io mi trovo bene, c'è la doccia, se la spiaggia è pulita? Insomma...".
Ai Punta Vagno sino a una settimana regnava il degrado assoluto. In piena stagione balneare chiuso per cambio gestione anche il grande bar della passeggiata adiacente alla giostra.
A metà di corso Italia ecco la spiaggia che fa arrabbiare tutti, ricavata sulle ceneri degli storico stabilimenti di Capo Marina dei vip, distrutti da un incendio doloso nel 2021.
Lì i lavori del Comune per aprire la spiaggia libera già aperta l'anno scorso sono partiti a metà maggio e dovrebbero terminare entro pochi giorni: fuori tempo massimo per uno stabilimento balneare. E non si capisce perché i lavori non siano partiti prima, fra tutti quelli per il lungo scivolo che renderanno la spiaggia fruibile ai disabili.
Il disappunto per quella spiaggia chiusa, che è anche l'unica libera fra i tanti lidi privati apertissimi e tirati a lucido, arriva dai tanti bagnanti che giungono lì convinti di entrare e invece trovato la porta chiusa infestata da erbacce e spazzatura.
Fra questi Giovanni Velasco, arrivato in bicicletta da Sampierdarena, che sbatte la porta per cercare di entrare: "Le spiagge libere sono già poche se poi quelle poche sono anche chiuse..." chiosa avvilito prima di riprendere a pedalare.
Qualche bagnante, ma si contano sulle dita di una mano, raggiunge la spiaggia libera ancora chiusa passando da sotto, da via Gobetti, scendendo da via Forte San Giuliano. Fra questi c'è Patrizia, professoressa arrivata lì con la sorella da Molassana e che ricorda quando tanti anni fa a fianco c'erano i bagni liberi della Marinetta, ora occupati dalle barche di una società sportiva.
Adesso lì, dove c'era la Marinetta, niente spiaggia ma tanto cemento e un moletto che rende complicato accedere al mare. Un angolo però gestito con amore dai tanti pensionati della società sportiva che curano l'area, fra altro adiacente allo scolmatore dei Fereggiano e del Bisagno, e impreziosita da gabinetti e docce offerti dal Comune.
Proseguendo il viaggio in corso Italia infilandosi nell'ombreggiato lungomare Lombardo sotto l'abbazia eccoci nella storica spiaggia libera di San Giuliano: tanto bella e romantica fuori stagione, quanto impraticabile ora piena com'è di lettini noleggiati dal gestore del bar, di fatto oggi che il mare è un po' lungo, le pietre della spiaggia quasi non si vedono e chi non ha voglia o non può affittare un lettino e costretto a fare retromarcia.
"Questa moda dei lettini non la capisco" butta lì un neurologo in pensione che osserva i bagnanti che prendono la tintarella, "la gente non sa che le pietre sulla schiena fanno bene alla circolazione".
Di fatto però a San Giuliano i posti liberi per stendere l'asciugamano sono rari.
Vero è, come ci hanno fatto notare su Fb i gestori, che fra l'altro ricordo molto gentili (è li che ho preso un caffè e un bicchiere d'acqua durante il servizio), che i prezzi dei lettini sono assai popolari: due euro la prima ore, poi un euro per ogni ora. Dunque li aggiungiamo in modo da non dare adito all'accusa di spalare fango su chi lavora: non ci sarebbe motivo di farlo.
Si torna in corso Italia per arrivare all'ultima spiaggia libera della promenade, che è anche la più importante e turistica, Boccadasse, una delle cartoline della città. Qui nel lembo di arena mista a pietre davanti al suggestivo borgo c'è una doccia e pure due bagnini in servizio: i bagnanti però sono pochini, "ma è una caso - garantisce uno dei bagnini - di solito qui c'è sempre il pienone".
Ma Genova in fatto di spiagge libere non è l'unico comune latitante.
La conferma nei giorni scorsi da Stefano Bigliazzi, presidente di Legambiente Liguria che nel commentare la campagna che testa la qualità del mare della Goletta Verde ha sottolineato: "La nostra è la regione con il minor numero di spiagge libere in rapporto alle spiagge disponibili, non solo, le spiagge libere liguri quasi sempre sono alla foce dei fiumi, ossia le zone più inquinate".
Al proposito della spiaggia chiusa dei Capo Marina il comune di Genova proprio oggi ha diramato un comunicato in cui si dettagliano i tempi di apertura, fissata per sabato: "Si sono conclusi in queste ore i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche per consentire, alle persone disabili e a ridotta capacità motoria, l’accessibilità alla spiaggia libera e inclusiva degli Ex Capo Marina in corso Italia. Gli interventi, finanziati con Accordo Quadro, creano le condizioni per la riapertura della spiaggia che avverrà sabato mattina dopo il completamento della rimozione dell’amianto dai tetti di alcune cabine e l’abbattimento di una serie di plinti metallici presenti nell’area colpita, nel 2021, da un incendio.
Anche quest’anno - si legge ancora nel comunicato - la spiaggia degli ex Capo Marina avrà un presidio di Genoa Sea Inclusion, il progetto volto a garantire a tutti l’accesso alle spiagge del litorale genovese, attraverso la realizzazione di spazi attrezzati e il supporto di personale idoneo e formato a tale scopo.
Oltre al nuovo percorso accessibile che dall’area di sosta di via Forte di San Giuliano (con 10 parcheggi dedicati alle persone con disabilità) conduce alla spiaggia e al nuovo blocco di servizi igienici e docce inclusive, nelle ultime settimane sono stati eseguiti i lavori di riprofilatura della spiaggia, di messa in sicurezza dell’area e di predisposizione dei tracciati necessari allo svolgimento dei Campionati mondiali di Coastal Rowing.
A partire da lunedì inoltre saranno eseguiti ulteriori lavori di adeguamento per creare un’ulteriore porzione di spiaggia inclusiva: il cantiere non ostacolerà in nessun modo la libera fruizione della spiaggia.
Tra gli interventi in programma, la demolizione completa delle strutture esistenti colpite dall'incendio nell'area già sequestrata dalla Procura della Repubblica per creare lo spazio per la nuova scala di accesso di collegamento tra corso Italia e la spiaggia, la messa in sicurezza delle scogliere devastate dalle mareggiate e di tutti i locali irregolari.
La fine di tutti i restanti lavori - comunicano da palazzo Tursi - è prevista nell'arco delle prossime due settimane".
Ossia quasi a metà luglio, dunque molto tardi visto che la stagione balneare è iniziata a metà maggio.
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