Cronaca

Due dei tre uomini arrestati, tutti i pomeriggi stazionavano nei pressi della macelleria, dove effettuavano dei fugaci incontri con delle persone che subito si allontanavano
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GENOVA - Sono stati arrestati tre uomini che spacciavano usando una macelleria islamica come base di stoccaggio e preparazione delle dosi.

Nei giorni scorsi personale della Sezione "Criminalità Diffusa" della Squadra Mobile, apprendeva di una fiorente attività di spaccio di cocaina messo in opera nella delegazione di Sestri Ponente nei pressi di una macelleria, pertanto venivano approntati dei servizi di osservazione discreta che permettevano di appurare la veridicità della segnalazione.

In particolare si accertava che due dei tre uomini arrestati, tutti i pomeriggi stazionavano nei pressi della macelleria, dove effettuavano dei fugaci incontri con delle persone che subito si allontanavano, ed inoltre accedevano all’interno della macelleria dove s’intrattenevano con il gestore per diverso tempo, specie prima di effettuare delle cessioni, alimentando così il sospetto che il locale potesse fungere da deposito per lo stupefacente.

Alla prima occasione utile si provvedeva a controllare un uomo che aveva preso contatti con uno dei presunti spacciatori, allontanandosi poi rapidamente, trovandolo in possesso di quattro dosi di Cocaina; tale riscontro dava il via all’operazione, permettendo agli uomini della Squadra Mobile ed all’Unità Cinofila della Polizia di Stato con il Cane Constantin, di accedere alla macelleria ed effettuare la perquisizione.

L’abilità dei conduttori nell’indirizzare “Constantin” che non si è fatto distrarre dal preminente odore della carne, hanno consentito di scoprire in brevissimo tempo un sacchetto di cellophane nascosto sotto al bancone di vendita, all’interno della quale vi erano 260 grammi di Cocaina, di cui 150 grammi “pura” ancora in forma solida ed il resto confezionata in oltre 250 bustine termosaldate ricavate dai sacchetti della macelleria. 

Nel freezer, vi era un sacchetto contenete quasi 7mila euro probabile provento dell’attività di spaccio dato che il resoconto giornaliero del registratore di cassa ammontava a meno di dieci euro.

I tre uomini, già implicati in fatti analoghi, venivano tratti in arresto e trasferiti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.