Cronaca

La pm Dotto elenca 30 punti da rivedere: l'alibi mai verificato nel '96, le descrizioni dei testimoni oculari, i bottoni uguali a quello rinvenuto nello studio, le parti della carrozzeria dello scooter sostituite e i tempi di arrivo di Soracco nello studio
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GENOVA - Ora è ufficiale: il pm Gabriella Dotto ha presentato un dettagliato appello contro la decisione del giudice Maria Angela Nutini di archiviare la posizione di Anna Lucia Cecere, indagata per l'omicidio di Nada Cella, la segretaria uccisa nello studio del commercialista Marco Soracco il 6 maggio del 1996 a Chiavari.
Stessa istanza è stata depositata per gli altri due indagati, il titolare dell'ufficio teatro del delitto, e la madre dello stesso, Marisa Bacchioni, entrambi accusati di avere favorito la donna indagata per l'omicidio.

Il giudice Nutini nell'archiviare la posizione di Cecere ha spiegato che contro la donna non vi sono indizi o prove ma solo sospetti non sufficienti per portarla a processo visto che la stessa era già finita sul registro degli indagati nel 1996 e subito archiviata.

La pm Dotto la contesta sottolineando ben 30 punti che a suo avviso il giudice ha calcolato in modo errato: nel '96 contrariamente a quanto Nutini dà per scontato il magistrato di allora Filippo Gebbia archiviò il procedimento su Cecere senza mai verificare l'alibi della donna.

Non solo: anche se è vero che sullo scooter dell'indagata non sono state trovate tracce di sangue, è altrettanto vero che guarda caso l'indagata ha cambiato tutti i pezzi di plastica della carrozzeria.

Non è neppure vero che due testimoni oculari, una mendicante e il figlio, forniscono descrizioni divergenti dell'indagata vista davanti al palazzo, è invece vero, garantisce il pm, esattamente il contrario.

Contestato dal pm anche il fatto che il bottone trovato sulla scena del delitto sia diverso da quelli trovati nella casa di Cecere, il particolare scoperto dalla criminologa Delfino Pesce che ha permesso di riaprire il caso nel 2021: per il magistrato sono diverse le descrizioni dei verbali ma i bottoni, come affermano i periti, sono perfettamente uguali.

Il ricorso ricostruisce anche i movimenti di Marco Soracco nella mattina del delitto dimostrando, a detta della pm, la compatibilità della sua presenza nello studio all'ora in cui Anna Lucia Cecere avrebbe ucciso Nada Cella.