Cronaca

L'uomo era ricercato fin dal 2005 perché colpito da un ordine di carcerazione emesso dopo una condanna a 9 anni per il tentato omicidio di un giovane commesso in un bar di Corso Sardegna a Genova nell'aprile 1994
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GENOVA - È stato arrestato dalla polizia il presunto autore della tentata rapina a un gioielliere di via Balbi lo scorso 25 luglio. In manette è finito un uomo di 50 anni. Il suo complice si era presentato spontaneamente in questura e aveva confessato.

Quel pomeriggio, due uomini travisati e armati di una pistola avevano fatto irruzione nella gioielleria intimando all'anziano titolare di consegnare i preziosi. Il negoziante aveva reagito scagliandosi contro il rapinatore armato che subito aveva esploso un colpo di pistola, poi rivelatasi a salve. Per scappare lo aveva colpito col calcio della pistola ferendolo alla testa.

I Falchi della Squadra Mobile avevano avviato le indagini acquisendo e analizzando le immagini registrate dai sistemi di video-sorveglianza presenti nella zona. Gli investigatori avevano così ricostruito che i due era scappati in via Gramsci, per poi scomparire dal raggio d'azione delle telecamere, proprio in concomitanza con il passaggio di un autobus diretto a Sampierdarena.

Le immagini poi hanno immortalato i due con capi di abbigliamento cambiati e col volto scoperto. Le telecamere hanno così colto un vistoso tatuaggio sull'avambraccio destro grazie al quale l'uomo è stato poi riconosciuto per strada. Accompagnato in Questura, nel corso degli accertamenti sull'identità, è emerso che l'uomo era ricercato fin dal 2005 perché colpito da un ordine di carcerazione emesso dopo una condanna a 9 anni per il tentato omicidio di un giovane commesso in un bar di Corso Sardegna a Genova nell'aprile 1994.

Le indagini, all'epoca, s'intersecarono con quelle relative a un furto di opere d'arte, preziose tele russe rubate nel '91 dal Museo di Villa Croce. Gli investigatori riuscirono a recuperare gran parte della refurtiva restituendola al Console della Federazione Russa. L'uomo è stato arrestato in esecuzione all'ordine di carcerazione, ma prima di essere accompagnato in carcere, è stato individuato e perquisito il domicilio dove sono stati trovati parte degli abiti indossati nel corso della rapina e la pistola.