Cronaca

Grande commozione nella basilica di San Siro per l'ultimo saluto, il ricordo di Rossella Bianchi, presidente dell'associazione "Princesa" dell'ex ghetto, "è finita un'epoca, ora le giovani non si vendono nei bassi ma dai social"
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GENOVA -Un centinaio di persone, trans, il grande amico arrivato da Roma Luca Donnini, gente dei vicoli, persone anonime, commercianti e abitanti dell'ex ghetto, ma anche "Megu" Chionetti della comunità di San Benedetto di don Andrea Gallo, persino un carabiniere, Giuseppe Cotugno, storico comandante dell'arma della Maddalena: oggi nella grande basilica di San Siro, nel cuore del centro storico, i vicoli hanno dato l'ultimo abbraccio a Ulla, una delle trans storiche dei carruggi, morta nei giorni scorsi, appena poche ore dopo il suo ultimo messaggio sulla pagina di Facebook alla vigilia di Natale: "Auguri a tutti quelli che mi conoscono e che mi vogliono bene e a quei pochi parenti che porto nel cuore".


Poche parole che ora appaiono quasi un commiato, l'ultimo saluto.
A dare la notizia che Ulla non c'è più è stato un post su Fb della portavoce delle 'princese' dei bassi, Rossella Bianchi (nel video), che ricorda l'amica e collega con parole piene di affetto, "don Gallo aveva una predilezione per lei perché l'aveva conosciuta nella nave scuola Garaventa, un riformatorio per minori, dove lui era cappellano. Ulla era nella scuola perché era un ragazzino adottato arrivato dalla Sicilia. Con la sua morte è finita un'epoca". 

Fra i più commossi per la scomparsa di Ulla Domenico Megu Chionetti della Comunità di San Benedetto, che ha salutato così Ulla:

"Ciao Ulla,

Ieri siamo venuti al Rosario, c’erano tanti di quelli che ti vogliono bene… Oh Ulla se sentivi il Rosario ti saresti messa a ridere …Non ti posso scrivere perché qui… però hai già capito!
Ho incontrato Luca Donnini, in piazza Don Gallo, mi ha fatto bene!
Luca è salito da Roma, dorme da te e sistema lui le cose darà una mano a Mauri, 43 anni di amore fra di voi, ci siamo scambiati il cellulare, meglio stare in contatto.
E’ un casino passare dal vicolo ora si sente il vuoto senza di te.
Il tuo era uno dei pochi bassi in cui Don Gallo entrava tra vibratori giganti messi ben in ordine e foto audaci, ma mica per niente si fermava ,avevi sempre più di una sedia per fare salotto , un basso luminoso e accogliente per fare 4 chiacchiere parlare dei tempi della Garaventa e fumare con lui il sigaro e tu una sigaretta!

Ulla ci siamo sentiti prima di Natale e la tua testimonianza sulle anime salve alla Rai la stavi per fare poi mi hai detto al telefono “no Dome (mi chiamavi così) ,guarda non me la sento vado da Mauri che sta poco bene”

Oggi siamo qua nella parrocchia di San Siro e come ieri a San Filippo una cosa è diventata normale … sai ne parlavo con le altre…la fierezza di potersi sedere in prima fila in chiesa, senza nascondersi, essere chiamate al femminile con il nome che si è scelto , salutate dal parroco a
Fine Rosario …qui Don Gallo prima di Papa Francesco ha fatto tanto!
Un tempo l’allora cardinale Bagnasco in un incontro reso celebre da quella foto di gruppo vi disse che voi non dovevate pregare il Signore, che però potevate essere certe che lassù qualcosa al di sopra di voi vegliava sulle vostre anime. Quando lo raccontai al Gallo, come si incazzò “Parlano in nome di Dioooooo , ti rendi contoooo , come fossero al suo posto! Dio c’è ma non sei tu, rilassati !”

Ah ancora una cosa:

Ci vediamo con le altre e chi vorrà alla Lanterna di Don Gallo verso metà Gennaio per ricordarti Ulla… E smettila di ridere per il rosario che lo hanno capito tutti dai, lo dice anche Fabrizio!".

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