CAIRO MONTENOTTE - I Carabinieri della Compagnia di Cairo Montenotte hanno denunciato a tre valbormidesi per il reato di furto aggravato all’interno del cimitero di Piana Crixia.
Nella notte del 28 novembre scorso, infatti, un residente di Piana Crixia, insospettito per la presenza di alcuni fasci di luce provenienti dal locale cimitero, ha allertato la Centrale Operativa dei Carabinieri di Cairo Montenotte, che ha immediatamente inviato un equipaggio del Nucleo Radiomobile impegnato nel controllo del territorio.
La pattuglia dell’Arma, avvicinatasi al luogo con cautela e senza attivare i dispositivi luminosi e sonori, ha sorpreso sul fatto i tre uomini che, mediante l’utilizzo di palanchini, avvitatori elettrici e cacciaviti, erano intenti a smontare le coperture in rame di due edicole funerarie e ad accatastare le lastre metalliche a terra, in attesa di caricarle per portarle via.
I militari sono quindi riusciti a bloccare tutti i malviventi ed a portarli in caserma a Cairo Montenotte, contestualmente hanno sequestrare il metallo oggetto di furto e gli attrezzi da scasso.
Prontamente contattata, la proprietaria degli immobili ha potuto successivamente constatare il danno arrecato alle tombe di famiglia, pertanto ha presentato denuncia-querela per quanto capitato, permettendo così ai Carabinieri di poter denunciare a piede libero i tre malfattori alla locale Procura della Repubblica, peraltro già gravati da vari precedenti.
L’arresto di oggi dimostra ancora una volta l’attenzione e la determinazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Savona nel contrastare i reati predatori, che sempre più frequentemente hanno ad oggetto la sottrazione di rame, metallo che ha assunto una particolare appetibilità economica anche da parte dei malviventi.
Proprio per contrastare questa pratica, i Carabinieri hanno intensificato i controlli presso le strutture di stoccaggio e smaltimento del metallo, così da poterne verificare la provenienza lecita.
Il procedimento è attualmente nella fase preliminare, i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria.
IL COMMENTO
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