GENOVA-Continuano ad aumentare i detenuti positivi al Covid 19 nel carcere genovese di Marassi. Un cluster che preoccupa per la velocità con cui il numero dei contagi continua a salire. A livello nazionale, secondo il bollettino ufficiale del 20 gennaio, erano 3.287 i detenuti e 1.670 gli operatori positivi.
Un problema che non è circoscritto solo alla Liguria, la variante Omicron infetta detenuti e poliziotti penitenziari in tutta Italia, sottolinea Fabio Pagani, segretario regionale Uilpa Polizia penitenziaria: "Soprattutto fra i detenuti di tutta Italia, con un aumento di 662 affetti da Covid in soli tre giorni, il virus continua ad accelerare la sua corsa in maniera esponenziale. Ma quello che procura più sconcerto è che si stia facendo pochissimo o niente per contrastarlo. In alcuni istituti penitenziari si assecondano, o lo si è fatto nei giorni scorsi, le richieste dei detenuti e si consente la convivenza fra positivi e non, talvolta anche a celle costantemente aperte."
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A preoccupare non solo l'aumento dei contagiati ma anche la velocità con cui il numero si impenna: solo sei giorni fa, nel carcere di Marassi, si contavano 63 detenuti positivi al Covid. Oggi sono più di 100: "Sono moltissimi i focolai e alcuni di vastissime proporzioni fra i detenuti: 113 i positivi al Covid a Torino, 171 a Firenze Sollicciano, 168 a Napoli Poggioreale, 160 a Busto Arsizio, 146 a Napoli Secondigliano, 124 a Milano San Vittore, 119 a Pavia, soffermandoci solo ai penitenziari dove si sfonda il tetto dei 100, che ha toccato oggi anche Genova Marassi. Tutto ciò - prosegue il Segretario della Uilpa -, nell'impossibilità di garantire il distanziamento e, talvolta, persino un reale isolamento per i positivi, con un protocollo di sicurezza sanitario vecchio e inadeguato e senza sufficienti dispositivi di protezione individuale."
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