GENOVA - L'architetto e imprenditore Alex Amirfeiz agli arresti domiciliari.
Al centro il fallimento della società genovese con sede in via Dassori ad Albaro guidata dal noto architetto: l'addebito è di bancarotta fraudolenta e riguarda la sua (ex) azienda, che un tempo aveva 130 dipendenti e superava i 20 milioni di fatturato annuo. Sono 9 le ordinanze di misure cautelari e interdittive che sono state eseguite questa mattina su indicazione del gip di Genova.
A eseguirle sono stati i finanzieri del nucleo operativo del comando provinciale di Genova. Per Amirfeiz, ai tempi amministratore delegato, imprenditore molto conosciuto a Genova e non solo, sono scattati gli arresti domiciliari, mentre per altre cinque persone è stato disposto il divieto di esercitare la professione di commercialista e il divieto di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche. Per altri tre indagati è scattato soltanto quest'ultimo divieto.
Al centro dell’inchiesta ci sarebbe in particolare il fallimento di Aspera. Negli anni si è occupata delle costruzioni civili e industriali, e soprattutto nel recupero e nella conservazione d'immobili storici e monumentali. Le accuse mosse dalla procura della Repubblica (parzialmente accolte dal gip, che ha principalmente ravvisato l'ipotesi di causazione con dolo o per effetto di operazioni dolose quali le falsità in bilancio il fallimento di Aspera) riguardano bancarotta fraudolenta per distrazione e per dissipazione, false comunicazioni sociali, bancarotta impropria da false comunicazioni sociali e auto-riciclaggio.
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