Cronaca

Ieri un ventenne ceceno ha assaltato la sua ex scuola, al grido di Allah Akbar. Oggi i controlli rafforzati
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VENTIMIGLIA - Presenza di militari e controlli rafforzati anche al confine italo-francese a seguito dell'attacco terroristico avvenuto ieri ad Arras, comune francese del dipartimento del Passo di Calais, nell'Alta Francia, dove un ventenne ceceno ha assaltato la sua ex scuola, al grido di Allah Akbar, uccidendo a coltellate un insegnante e ferendo altre due persone.

L'autore dell'attacco è probabilmente un ex allievo era schedato "S", che nel sistema francese significa "a rischio radicalizzazione". Era quindi sorvegliato dai servizi di sicurezza. Tra i feriti ci sono un altro insegnate e un sorvegliante che è in gravi condizioni.

Per quanto riguarda i valichi di frontiera nei pressi di Ventimiglia, al territorio già ampiamente presidiato dai francesi per scongiurare l'ingresso clandestino di migranti dall'Italia, si sono aggiunti una decina di uomini mobilitati esclusivamente per presidiare La Turbie, con controlli costanti sulle auto che transitano verso Francia. Pattuglie anche all'ingresso di Mentone.

Rallentamenti e code al valico di frontiera di Ponte San Ludovico, tra Ventimiglia e Mentone, a causa dell'inasprimento dei controlli da parte dei francesi che hanno innalzato il livello di guardia dopo l'attacco terroristico avvenuto ad Arras.
La Gendarmerie controlla l'interno di tutte le vetture in transito, rallentandone il passaggio, tanto che si è formata una coda di circa un chilometro.

"La Francia sbaglia". Lo ha detto il senatore Gianni Berrino (FdI), componente del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione del Senato commentando gli aumentati controlli al confine di Stato tra Ventimiglia e Moentone dopo quanto avvenuto ad Arras.

"La drammatica morte in un liceo del nord della Francia di un professore per mano di un estremista islamico lascia sgomenti e apre inquietanti interrogativi, a partire dal rischio che il criminale intervento di Hamas in Israele possa innescare una pericolosa spirale emulativa in tutta Europa - ha detto Berrino - . Però, non possiamo fare a meno di rilevare che l'Europa, come spesso accade, non sta rispondendo in maniera adeguata. Ad esempio la Francia ha colto l'occasione per rafforzare i confini tra Italia e Francia, con gli italiani che sono regolarmente fermati e controllati alla frontiera. Una scelta sbagliata perché l'Europa è un'Unione nata per non avere confini interni.

La scelta francese però può essere interpretata in due modi: o siamo dinanzi all'ennesima sceneggiata francese, e di Macron in particolare che vuole dimostrare ai suoi cittadini che la Francia ha i confini blindati, anche se proprio ieri dal territorio transalpino in direzione Italia la nostra polizia ha arrestato due corrieri della droga con 50 kg di cocaina oppure l'allarme terrorismo proveniente dai continui sbarchi a Lampedusa è vero. Allora, in questo ultimo caso - conclude Berrino - la strada per ridurre i rischi non è il ripristino dei confini tra Stati europei ma piuttosto l'Unione europea, e quindi anche la stessa Francia, devono farsi interpreti di una politica che aumenti il controllo dei confini del Sud Europa".

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