Cronaca

Il titolare dei due negozi a Sestri P. e Chiavari attraverso il suo legale ha presentato istanza per riaprire le barberie: "Io estraneo al delitto come i mie dipendenti che dopo tre mesi hanno bisogno di tornare a lavorare"
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GENOVA -Dall'Egitto ha garantito che tornerà presto in Italia e a Genova e spiegherà tutto: "Io non ho nulla da nascondere, sono estraneo al delitto". Non solo Aly Abdelghani Aly, il titolare delle due barberie di Sestri Ponente e di Chiavari attorno alle quali tre mesi fa è maturato il delitto del giovane barbiere Mahmoud Abdallà ammazzato a coltellate e poi decapitato, nei giorni scorsi ha presentato istanza per riaprite i due negozi posti sotto sequestro dopo l'omicidio. "Solo così posso fare tornare a lavorare i dipendenti, rimasti senza lavoro da quando sono stati arrestati mio fratello Bob e Tito".

Difeso dagli avvocati Salvatore Calandra ed Elisa Traverso, Aly è fratello minore di Abdelwahab Ahmed Gamal Kamel, "Bob", e cugino di Mahamed Ali Abdelghani, detto "Tito", il gestore del negozio, i due arrestati per l'omicidio e la soppressione del cadavere poi gettato alla foce dell'Entella a Chiavari.

L'omicidio è avvenuto nell'abitazione dei due fermati, in via Vado, a poche centinai di metri dal negozio di via Merano di Sestri Ponente: poi Bob e Tito con un taxi hanno trasportato il cadavere sino a Chiavari nascondendolo in una valigia, quindi si sono recati sul lungomare dove in piena notte hanno tagliato la testa e le mani del ragazzo, probabilmente per non farlo identificare. Resti poi restituiti dal mare, ad eccezione della testa ancora non trovata.

Un omicidio terribile, quello del giovane barbiere, in cui manca il movente: i due arrestati, come hanno chiarito le indagini dei carabinieri coordinati dal pm Daniele Pischetola, avrebbero ucciso perché Abdallà voleva andare a lavorare con un concorrente di Pegli. Ma non si uccide per così poco. Per questo gli inquirenti aspettano di ascoltare anche il titolare dei due negozi, Aly, che era andato in vacanza in Egitto due settimane prima del delitto e che da allora ha sempre annunciato e poi  rinviato il suo rientro a Genova, come ha fatto anche nei giorni scorsi chiedendo ai suoi legali Calandra e Traverso di presentare istanza per dissequestrare i negozi.

Dalla procura però hanno preso tempo: le barberie si potranno riaprire solo quando saranno arrivati tutti gli esiti degli accertamenti scientifici svolti nei due negozi dal Ris di Parma.

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