Cronaca

Lo smottamento nella notte nel campetto di calcio della chiesa di San Cosimo: corsa contro il tempo per aprire spazio per le emergenze, tempi più lunghi per il traffico privato, "almeno due giorni". Accuse alla parrocchia, che però risponde: "colpa delle forti
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GENOVA -Almeno 80 famiglie, quasi quattrocento persone, sono isolate sulle alture di Struppa, in Valbisagno, per una frana di un muro della parrocchia di San Cosimo, uno smottamento avvenuto prima delle 4 della notte a metà di via Trossarelli, l'unica strada carrabile che da lungo il Bisagno arriva e si ferma poco più su del crollo, nella frazione di San Martino. Unico collegamento rimasto una crosa percorribile solo a piedi. Una frana per gli abitanti e il presidente del Municipio Media Valbisagno più che annunciata, qualcuno dice che sono anni che quel muraglione sotto il campo di calcetto incombe minaccioso sulla strada.

Maurizio Uremassi, presidente Municipio Media Valbisagno, giunto di prima mattina in via Trossarelli, dice che il muro crollato è a rischio da anni, tanto che il Municipio per conto del Comune ha più volte chiesto anche con ingiunzioni alla Curia di intervenire per metterlo in sicurezza.

Tesi avvallata da due pensionati Ivo e Gianni, nati e residenti da sempre a San Cosimo di Struppa: "Ogni volta che passavamo sotto quel muretto tiravamo il fiato, sì ci faceva paura". Altri abitanti parlano poi anche di un'ipotesi di progetto della parrocchia che prevede di risanare il muraglione con una spesa di ben 200 mila euro, cifra importante non facile da reperire neppure per la Curia.

Indiscrezioni non confermate dal parroco di Struppa, don Isidoro Damonte (nella foto), che gestisce ben quattro chiese della zona, San Cosimo compresa, e da una vita in Valbisagno. Anche lui è giunto subito sul punto della frana nelle prime ore del mattino. Il prete parla di uno smottamento non prevedibile, non a caso la parrocchia - come svelato dagli abitanti - sul campetto franato aveva organizzato una festa con tanto di focaccine appena lo scorso luglio.

Aldilà delle eventuali responsabilità, che potrebbero essere oggetto di un'inchiesta della procura, ora è corsa contro il tempo per aprire almeno lo spazio per fare passare una mini ambulanza per eventuali emergenze. Più tempo, invece, per ripristinare il traffico. In caso di richieste di soccorso urgentissime sarà mobilitato un elicottero, anche se nella zona a monte della valle un eliporto pare non ci sia.

 

Aggiornamento alle ore 19.49: grazie all'Aster e un ingegnere della Curia si è riusciti a trovare un varco nello smottamento e a fare transitare  una ambulanza aldilà della frana, che rimarrà in servizio per eventuali soccorsi di emergenza. Per sperare di riaprire al traffico privato almeno una corsia bisognerà trovare dei cubi di cemento per contenere il fronte franato.  I tempi rimangono quelli ipotizzati: almeno due giorni di stop.