Lo scorso 16 dicembre le era stato notificato l'avviso che aveva venti giorni per vaccinarsi e munirsi di green pass, pena la sospensione e l'impossibilità di continuare ad insegnare.
La donna, una cinquantenne docente di sostegno sino ad allora al lavoro con il green pass base possibile grazie ai tamponi, non ha accettato il diktat e si è presentata a scuola, all'ingresso dell'istituto tecnico industriale Giorgi Majorana di via Isonzo, a Borgoratti.
"Io chiedo solo di lavorare" ha detto ferma presentando un generico certificato medico stilato da un sanitario in cui lei stessa asseriva di soffrire di allergie.
Siccome in quel momento non era presente il dirigente, ad affrontare la prof è stata la vice preside che, dopo essersi consultato con il preside, ha detto alla professoressa che pur a malincuore non poteva accontentarla e doveva lasciare la scuola.
Ne è nato un vibrante quanto educato scambio di opinioni fra la prof e la vice dirigente che però non è servito a dirimere la questione, per questo, viste le insistenze della docente, nell'atrio della scuola dopo la segnalazione al numero unico 112 sono giunti gli agenti delle volanti della polizia.
La docente, dopo essersi consultata al telefono con il proprio legale, alla fine non ha potuto fare altro che allontanarsi dalla scuola: un epilogo triste, ma inevitabile, che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti.
IL COMMENTO
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