Cronaca

La prima reazione dell'assassino di Antonella Multari che il 28 luglio sarà scarcerato dopo 16 anni e 8 mesi di galera. La rabbia dei vicini di casa della struttura: "Traditi dalle istituzioni che ci avevano promesso che sarebbe andato nello Spezzino"
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GENOVA -Fra meno di un mese, il 28 o più probabilmente il 29 luglio, il killer Luca Delfino uscirà del carcere della Spezia dopo avere scontato 16 anni e otto mesi per l'omicidio commesso nel 2007 a Sanremo dell'ex compagna Antonella Multari è sarà trasferito nella Rems Villa Caterina, la residenza per le esecuzioni delle misure di sicurezza posta sulle alture di Prà. Lì dovrà rimanere almeno sette anni, durata che dipenderà dalle verifiche sulla sua pericolosità sociale.

La notizia dell'imminente scarcerazione è attesa da Delfino con trepidazione, come trapela da fonti vicine al suo storico avvocato Riccardo Lamonaca, "Luca è emozionato sia per il trasferimento in una struttura più soft del carcere ma anche per il ritorno nella sua Genova, "mi manca tanto la libertà e l'odore del mare..." avrebbe detto il killer.

La notizia della scarcerazione fa indignare la mamma di Antonella Multari e anche Bruna Biggi, la sorella di Luciana, altra compagna di Delfino assassinata nel centro storico e per cui l'ex barista è stato assolto: "Ucciderà ancora" hanno profetizzato le due donne.

Arrabbiati anche gli abitanti di Prà che vivono a stretto contatto con la struttura praese per detenuti con problemi psichiatrici nate dopo la chiusura dei manicomi criminali.

"Quando sono trapelate le prime voci sulla possibilità che Delfino potesse essere trasferito vicino alle nostre case le istituzioni, anche quelle sanitarie, ci avevano assicurato che avrebbero fatto di tutto affinché fosse ricoverato nell'altra struttura ligure di Calice al Cornoviglio, alla Spezia, situata in un bosco e lontano dalle abitazioni.

Promesse però non mantenute - denuncia Fabio, padre di famiglia portavoce degli abitanti che contestano l'arrivo del killer. "Noi quando arriverà lo saluteremo" aggiunge enigmatico l'uomo, "ma chi ha deciso o avallato questa dislocazione se ne dovrà assumere ogni responsabilità".

La Rems di Prà - aggiunge Fabio - in passato non è riuscita a evitare l'evasione dei detenuti, "ce li siamo trovati nei nostri giardini. Se capiterà anche con Luca Delfino potrebbe essere molto pericoloso".

Parole che riportano alla mente le parole di Riccardo, altro abitante di Prà infuriato per l'arrivo del killer di Serra Riccò: "Io dormirò con un coltello da sub sotto il cuscino, se non mi difende lo stato, io devo essere libero di difendermi da solo".

Il direttore scientifico di Villa Caterina Giovani Giusto è sereno, "noi garantiamo agli abitanti della zona che non avremo problemi a gestire il detenuto visto che abbiamo la percentuale di dimissioni più elevata d'Italia, insomma abbiamo dimostrato di saper curare i nostri pazienti perché non dovremmo farcela anche con Luca Delfino?".

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