GENOVA -Nel giorno in cui i comitati del centro storico lanciano l'allarme per il degrado crescente con una lettera non al prefetto, ma direttamente al ministro degli Interni Piantedosi, una professoressa dell'Università abitante in via Turati nel cuore del pomeriggio viene affrontata e rapinata sotto casa della collanina d'oro da un giovane che poi lei stessa insegue per centinaia di metri sino a quando lo vede sparire nel nulla in piazza Cinque Lampadi.
La donna a Primocanale dice poche parole, non banali e sorprendenti: "Cose che succedono se abiti nei vicoli, che a mio avviso rimane un luogo bellissimo dove vivere".
La questione sicurezza del centro storico, al di là della prof scippata, è più che mai una priorità per molti abitanti. Anche se non sembra un'emergenza così impellente per il prefetto di Genova Renato Franceschelli, che ha un angolo di visuale che abbraccia l'intera provincia.
Il rappresentante dello Stato a Genova, rispondendo a Primocanale, accoglie la richiesta di un incontro degli abitanti dei comitati del centro storico ma nega che dal suo osservatorio il degrado e insicurezza siano peggiorati.
"Lo spaccio non è facile da debellare e nessuno ha la bacchetta magica, a noi però arrivano anche attestati di soddisfazione di chi dice che la situazione è migliorata, grazie alle forze di polizia e alla riqualificazione avviata da Comune e Università".
Non accetta Franceschelli neppure che si dica che di notte dai vicoli le divise spariscono, "i turni delle forze dell'ordine garantiscono sicurezza 24 ore su 24. Comunque io sono qui, pronto ad ascoltare tutti i cittadini".
A conferma che le richieste di aiuto non arrivano solo dalla città vecchia per i fine settimane estivi sono stati programmati servizi di controllo mirati nelle zone della movida balneare: nei giardini di Quinto, nella spiaggia di Vernazzola, sul lungomare delle discoteche di corso Italia e nello spiaggione libero di Voltri. Più divise per un'estate meno bollente
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