Cronaca

Angela Cevasco ci abita da oltre sessant'anni e non andrebbe mai via: "Stiamo unendo le forze per emarginare gli spacciatori, anche grazie alla polizia municipale. Non siamo razzisti, con noi ci sono anche tanti stranieri"
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GENOVA -"Adesso si vive meglio, certo via Prè e via Prè non possiamo farla diventare Portofino, non sarà mai Portofino...".



A parlare è Angela Cevasco pensionata che vive in via Prè dal 1957, a spasso nei caruggi con i suoi due cagnolini: "Ci sono stati anni in cui via Prè era terribile, altri in cui andava meglio, alti e bassi, adesso è un momento in cui mi sembra che vada meglio, anche grazie a noi che ci diamo da fare per allontanare sta' gente, siamo noi che li allontaniamo sta' gente, siamo noi che abbiamo creato questi comitati per allontanare ste' persone".

La donna poi parla degli aperitivi in piazza che gli abitanti organizzano per riappropriarsi del quartiere.

"Sì facciamo gli aperitivi in piazza per fare gruppo e chiamiamo la polizia quando vediamo che gli spacciatori sono troppi, con noi ci sono anche stranieri, perché non sono mica tutti delinquenti, ci sono stranieri che sono meglio di me".

La donna ammette il degrado del tessuto sociale: "Ci sono molti negozi chiusi, ma non so spiegarmi perché, qui quasi tutti i negozi sono chiusi" dice allungando lo sguardo verso le tante saracinesche abbassate.

"Qui vivono persone di ogni tipo, anche persone per bene, io in tanti anni non ho mai subito un furto, io mi faccio gli affari miei e scendo in strada anche a mezzanotte per portare fuori i cani".

Poi Angela ricorda gli anni addietro, quando Prè era il regno della mala napoletana, contrabbando di sigarette e spaccio: "Ai tempi dei napoletani era diverso, erano italiani, scendevi in strada e gli dicevi di finirla, e loro ubbidivano, adesso invece sono stranieri e fanno finta di non capire. Carmela Ferro "Marechiaro"? Sì conoscevo la regina di Prè e anche bene, era una bravissima persona, con me si è sempre comportata bene, io non posso dire niente nè con lei né con la sua famiglia. Mio figlio, che adesso ha cinquant'anni, giocava con i figli di Marechiaro, quando mi vedono mi salutano con rispetto, e io ho sempre rispettato loro, io ho sempre vissuto nei vicoli e non me ne andrei mai dai vicoli, io via Prè non lascerò mai, la lascerò quando purtroppo..." dice la donna sorridendo come a guardare verso il cielo.

Angela svela poi gli orari dello spaccio, "la situazione peggiora di notte? No, adesso non più, iniziano la mattina quando in giro si vedono i primi tossici che gridano, cercano la droga, certo che c'è lo spaccio qua, però cerchiamo di toglierlo, di mandarlo via, anche grazie alla polizia locale, i vigili urbani, che stanno facendo un grande lavoro".