Cronaca

Sanzione di 50 euro dei carabinieri per il malgoverno dell'animale, i circensi si sono rifatti con la pubblicità: fila di famiglie ai botteghini
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GENOVA -Le immagini del lama Pino che vaga smarrito sulla passeggiata a mare di corso Italia hanno fatto il giro d'Italia, ma quella che poteva essere un pagina nera per il circo Madagascar Orfei accampato in corso Italia si è invece trasformata in un grande spot per lo spettacolo viaggiante.

Lo dimostra la folla di famiglie in coda per lo spettacolo del pomeriggio, "il circo senza animali è come un tavolino a tre piedi" filosofeggia Massimiliano Martini, nerboruto portavoce del circo e "curatore" - come dice lui - dei circa 80 animali del circo, che aggiunge, "tutti i nostri animali sono nati in cattività, sono figli di altri nostri animali, se li lasciassimo liberi morirebbero, ma noi gli vogliamo bene come quasi ai figli".

I carabinieri del nucleo radiomobile che sono intervenuti per contribuire a ricondurre il lama nel recinto hanno multato il circo per il malgoverno di animali, una sanzione irrisoria di 50 euro che però Martini trova ingiusta: "Non è stata colpa nostra ed entro domani andremo a sporgere denuncia perché il recinto è stato aperto dagli animalisti che ci minacciano di farlo dal primo giorno che siamo arrivati a Genova.

Poi Martini ricostruisce quanto è accaduto: "E' successo prima delle otto del mattino, approfittando del fatto che il guardiano vigila sull'intero circo, quando hanno visto che era lontano dagli animali sono entrati e hanno aperto la recinzione, un gioco da ragazzi ma pericoloso perché potevano uscire anche altri animali che nel traffico avrebbero rischiato la vita, forse pensavano che il lama sarebbe rimasto all'interno del circo, invece Pino ha trovato uno spiraglio fra le transenne ed è uscito in strada. Adesso abbiamo rinforzato il numero dei guardiani, da uno siamo passati a tre addetti alla vigilanza".

Pino, sette anni, uno dei due lama del circo, ha vagato qualche centinaia di metri, poi l'allarme è arrivato ai circensi, "ci hanno avvertito dalla polizia dicendo genericamente "c'è un animale in corso Italia", noi non riuscivamo a capire, poi abbiamo visto che mancava Pino...".
Condurlo nel recinto non è stato difficile, "è incredibile la quantità di video e di foto che sono apparse sui social, neanche Pino avesse vagato per ore e ore in città, invece è stato a spasso poche decine di minuti".
Martini accusa gli animalisti ammettendo però di non avere prove per dimostrarlo, ma sporgerà lo stesso denuncia per quanto accaduto: "Lo faremo entro 24 ore e poi ve ne invieremo una copia" garantisce come a dire che alle parole faranno seguito i fatti.

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Dopo la fuga di Pino contro il circo con gli animali si sono schierate tante associazioni animaliste che dopo essersi svincolate dalle accuse di avere liberato il lama, "accusare noi è davvero buffo", confermano la linea dura: "Gli unici colpevoli della fuga del povero lama sono i circensi che non sono neanche capaci di gestire questi animali custoditi in cattività, un circo che fa spettacolo usando gli animali ormai è fuori dal tempo per questo chiediamo ai genovesi che amano davvero gli animali di boicottare questi spettacoli".

Al circo Madagascar Orfei lavorano 130 persone, fra cui tre ballerini liguri al corpo di ballo, e conta di ottanta animali, dalle zebre a un elefante, dalle tigri a una giraffa, e poi tanti cavalli.

Alla domanda chiave della questione se per lui gli animali in cattività sono sereni e felici Martini ribalta la domanda: "Me lo dica lei se sono felici? Li guardi e mi dica?" azzarda davanti alla telecamera. Il cronista lancia uno sguardo alle zebre e all'ippopotamo "prigionieri" nei recinti e non proprio arzilli e gli dice che di certo in libertà gli animali starebbero meglio, Martini accusa il colpo ma ribatte pronto: "Questi animali sono nati qui e non possono vivere in libertà, e non parlatemi di maltrattamenti, la forestale e la Asl controllano di continuo le condizioni in cui li custodiamo, noi vogliamo bene ai nostri animali".

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