Cronaca

Nella nostra regione c'è anche il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle aziende in crisi
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Soggetti contigui alla famiglia di Matteo Messina Denaro, il boss arrestato a Palermo nel gennaio scorso, sono presenti anche a Genova: è l'inquietante notizia che emerge dalla relazione semestrale della DIA, la Direzione investigativa antimafia. Inoltre sono state riscontrate presenze anche dei clan Galatolo Fontana dell'Acquasanta di Palermo e del clan gelese degli Emmanuello. Per quello che invece riguarda la camorra nella nostra regione è stata segnalata la presenza di persone contigue ai clan dei Casalesi e in particolare dei Zazo-Mazzarella, Amato-Pagano, Rinaldi-D'Amico.

Ma purtroppo non è l'unico allarme che viene dalla DIA perché le aziende liguri in crisi per il caro energia causato dalla guerra in Ucraina corrono il rischio di essere comprate dalla criminalità organizzata e in particolare dalla 'ndrangheta in società con sodalizi esteri. Dopo il Covid e il superamento della pandemia lo stato di crisi in cui versano le aziende potrebbe incoraggiare la vocazione transnazionale delle mafie. La Liguria si conferma anche hub strategico per il narcotrafffico con la presenza di gruppi criminali autoctoni, anche di matrice straniera, che grazie alla centralità degli scali marittimi liguri gestiscono lo smercio degli stupefacenti dalla fase dell'approvvigionamento a quella dello spaccio al dettaglio.