GENOVA -L'operaio dell'Ansaldo Energia Simone Bonori che lotta contro la morte nel reparto di rianimazione all'ospedale San Martino è stato colpito dalla cancellata di protezione piegata da una delle quattro morse del tornio verticale su cui stava lavorando. La morta, il cassetto, si è staccata dalla sua sede dove era imbullonata. Si tratta di un macchinario del 1979 revisionato e certificato nel 2009.
Le indagini avviate dalla procura grazie agli accertamenti degli esperti sulla sicurezza sul lavoro della Asl3 si stanno affinando e devono ora capire se le varie parti del tornio sono state sottoposte alla manutenzione come disciplinato dal manuale della macchina.
Per questo, oltre ai vertici di Ansaldo Energia, a rischiare di finire sotto accusa sono i vari lavoratori con responsabilità legate alla sicurezza del reparto di media meccanica, nella parte alta dell'azienda, a Fegino, dove è avvenuto l'incidente.
Avvisi di garanzia, quelli che potranno essere decisi dai magistrati, dovuti, tecnici, per dare modo a tutti di nominare un proprio perito in grado di contrastare il consulente che sarà indicato dagli inquirenti per esaminare il tornio e il posto di lavoro.
L'area di lavoro dove è avvenuto l'infortunio è stata posta sotto sequestro dai magistrati del pool che si occupa di lavoro, il procuratore aggiunto Francesco Pinto e il pubblico ministero Giuseppe Longo.
Il primo riscontro degli inquirenti della Asl3 coordinati dall'ingegnere Gabriele Mercurio sarà di tipo documentale: per verificare che la manutenzione delle parti del tornio risulti essere stata effettuata in modo corretto. Dal reparto le responsabilità dell'incidente poi si potrebbero estendersi e salire di livello sino ai vertici dell'azienda.
I due magistrati dopo l'incidente hanno svolto un sopralluogo nel reparto dove è avvenuto l'infortunio.
Le indagini, avviate a carico di ignoti, ipotizzano il reato di lesioni colpose aggravate dalla mancate misure di sicurezza.
Il pallino ora passerà nelle mani del perito, un ingegnere meccanico, che sarà nominato dagli inquirenti e che avrà il compito di accertare le condizioni del tornio e del reparto di media meccanica dove è avvenuto l'infortunio. Un lavoro lungo che potrebbe durare anche mesi.
Intanto all'ospedale San Martino gli amici dell'operaio ferito, Simone Bonori, si danno in cambio al suo capezzale. L'operaio che vive con la fidanzata in via Podestà, sulle alture di Pra', è uno sportivo appassionato di sci e motociclismo. Il suo fisico robusto potrebbe risultare determinante per farlo uscire dal reparto di rianimazione
Sul fronte sindacale dopo l'incidente le rappresentanze sindacali e i vertici dell'Ansaldo Energia di Genova si sono incontrati per discutere del tema sicurezza.
I vertici dell'azienda hanno spiegato ai rappresentanti dei lavoratori la dinamica dell'incidente. "Abbiamo ribadito - spiega Federico Grondona, rsu Fiom - che la responsabilità sarà la magistratura ad accertarla ma quello che è certo è che le macchine sono vecchie e che l'azienda deve investire sulla sicurezza".
I delegati di Fiom, Fim e Uilm, al termine della riunione, hanno mandato all'azienda una mail con un elenco di macchinari particolarmente vetusti (in particolare torni e presse) che presentano problemi di sicurezza come l'assenza di paratie, l'assenza di sensori di sicurezza o la perdita d'olio.
"Adesso daremo alcuni giorni all'azienda per intervenire - prosegue Grondona - poi invieremo tutto alla Asl3 perché venga a fare delle verifiche".
Tra le questioni sollevate nel confronto di questa mattina anche il fatto che Bonori è un operaio di terzo livello: "Quindi a nostro avviso non avrebbe dovuto lavorare a quella macchina da solo se non dopo un periodo di accompagnamento e formazione, ma si tratta di aspetti legali su cui l'azienda ha replicato e che valuteremo di approfondire la questione con un avvocato del lavoro.
IL COMMENTO
Fare sindacato non vuol dire che il governo sbaglia tutto
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