Cronaca

Il nome scoperto dalle impronte digitali: ancora da chiarire come sia finito in mare
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GENOVA -E' stato identificato dalle impronte digitali rilevate dalla polizia scientifica l'uomo annegato ieri sera, primo gennaio 2023, nel mare del porto Antico di Genova.


Si tratta di Mohamed Daoudosman, un 47enne originario del Sudan.

Impossibile per ora stabilire come sia finito in mare: l'uomo è stato visto scavalcare la balaustra, poi una coppia di turisti lo ha scorto annaspare e chiedere aiuto in acqua. E' stato lo stesso villeggiante che ha lanciato l'allarme a tuffarsi in mare per cercare di salvarlo, mentre l'addetto della sicurezza dell'area gli ha lanciato un salvagente assicurato ad una corda. Ma è stato inutile: il 47enne non è riuscito ad afferrare la ciambella ed è morto annegato a pochi metri dal molo, in poco più di due metri d'acqua.

Le indagini sul fatto sono state avviate dalle pattuglie delle "volanti" e saranno proseguite dagli agenti del commissariato Centro di piazza Matteotti: fra le ipotesi per spiegare la tragedia quella della disgrazia, forse l'uomo aveva bevuto troppo ed è caduto in mare, oppure proprio perchè ubriaco voleva fare un bagno fuori stagione, rimane valida anche la tesi del suicidio.
Ma l'uomo una volta in mare ha chiesto aiuto sbracciandosi, anche se questo può non essere importante per indirizzare le indagini perchè molte volte anche chi vuole suicidarsi quando si rende conto che sta per morire chiede aiuto perché l'istinto di sopravvivenza prevale sulla volontà di morire.

Senza fissa dimora, il sudanese era in Italia da anni, nel suo passato una sola denuncia per tentata truffa: per ottenere il reddito di cittadinanza aveva infatti prodotto un documento falso in cui attestava di essere residente in Italia da dieci anni, requisito necessario affinché uno straniero possa presentare la domanda per il reddito di cittadinanza.

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