Cronaca

Un pensionato denunciato per maltrattamenti in famiglia: la donna, dopo quarant'anni di abusi, ha detto basta e si è rivolta alla polizia. Trapela nella giornata contro le violenze, in prima linea a Genova il dirigente delle volanti Canessa
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GENOVA -Per quarant'anni ha accettato di essere maltrattata dal marito subendo ogni tipo di abusi.
Ma quando lui nei giorni scorsi dopo averle consegnato un flacone di acido le ha chiesto di gettare dell'acido sul viso del suo presunto amante lei ha raggiunto la questura e l'ha denunciato.

Gli agenti hanno denunciato l'uomo per maltrattamenti sequestrando poi un flacone di acido che aveva acquistato nei giorni scorsi.

Trapela nel giorno contro le violenze alle donne dalla questura di Genova dove in prima linea da decenni per difendere le donne c'è anche il dirigente delle volanti Maria Teresa Canessa, un funzionario diventato noto per essersi tolto il casco davanti agli operai in sciopero per la difesa del posto di lavoro.

"L'uomo denunciato per l'acido conferma che la mentalità oggi è cambiata  - racconta Canessa - e anche donne che hanno subito per sempre possono poi dire basta e chiedere aiuto alla polizia. Il nostro compito è soprattutto confortare e aiutare le vittime di violenze, cercando di non farle mai sentire in nessun modo colpevoli".
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Con alle spalle decenni di lavoro contro i reati di genere, Canessa è uno sbirro vero grazie anche all'esperienza nella sezione Buoncostume della squadra mobile. Erano anni, quelli, in cui spesso a subire le violenze erano le prostitute in strada, allora albanesi, di altri Paesi dell'est Europa, sudamericane e africane.

Uno dei fatti più drammatici in quegli anni, ricorda Canessa, fu quello di una mamma aguzzina che vendeva il corpo della figlia in cambio di denaro.

La piaga delle lucciole in strada, garantisce il dirigente delle volanti, oggi ha lasciato il posto alle "escort" che si prostituiscono nelle abitazioni, sfruttate dal punto vista economico, meno dal punto di vista fisico: "Purtroppo ogni giorno abbiamo a che fare con reati che riguardano la violenza contro le donne, come i tanti interventi per le liti in famiglia, è importante che le violenze in ambito familiari, che sono ancora molte, non rimangano più confinate nelle mura di casa. In passato capitava che un padre abusasse della figlia e la madre non dicesse nulla, oggi questo, anche grazie al nostro supporto e all'intervento dei centri anti violenza, per fortuna succede sempre più raramente".
Canessa, che è anche madre di due ragazzi e una ragazza, poi sottolinea la prevenzione, "importante è l'educazione sessuale, ma anche l'educazione alla gentilezza, solo così potremo davvero insegnare ai ragazzi, ai nostri figli, a rispettare le donne".

 

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