Cronaca

Dopo due settimane si entra nel merito delle richieste di annullamento dei due incidenti probatori
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GENOVA -Riprende oggi alle dieci nella tensostruttura del tribunale di Genova dopo due settimane di pausa il processo Morandi sulla tragedia del crollo del ponte del 14 agosto del 2018 costata la vita a 43 persone e che vede alla sbarra 59 imputati perlopiù dirigenti e tecnici di Autostrade per l'Italia e Spea, la società che doveva controllare i lavori e invece non l'ha mai fatto. Alla sbarra anche dipendenti, ex e attuali dirigenti del Mit e del provveditorato delle opere pubbliche.

Nella prima fase dell'udienza di oggi uno dei due sostituto procuratori dell'indagine ha risposto ai difensori illustrando nei dettagli di come i file dei 100 hard disk erano esaminabili dai legali degli imputati. Alle 12 ha cominciato a parlare l'altro pm, Massimo Terrile, che ha presentato anche una memoria del suo intervento.

L'udienza odierna, ha detto Paolo Lepri, presidente del collegio dei giudici, dovrebbe chiudersi al massimo alle 16.

Il pm Cotugno nel suo intervento ha ricordato che i difensori avevano tutte le possibilità tecniche e il tempo di accedere agli atti della procura. "Noi non abbiamo criptato nulla".

Nelle ultime udienze gli avvocati dei dirigenti di Autostrade hanno chiesto di annullare i due incidenti probatori  e di tutti gli atti successivi alla chiusura delle indagini perché, sostengono, di non avere avuto la possibilità di accedere al materiale probatorio per motivi tecnici, perché impossibilitati a leggere l'hardware messo a disposizione dei legali.

pm Massimo Terrile e Walter Cotugno invece sostengono il contrario e lo ribadiranno oggi nelle udienze dei prossimi giorni.

Il rischio è di cancellare il lavoro svolto nei quattro anni di indagini dagli inquirenti, i due pm e gli investigatori del primo gruppo di Genova della Guardia di Finanza, come ha ribadito stamane in diretta a Primocanale Emmanuel Diaz, fratello di una delle vittime.

Nelle due settimane intercorse fra l'ultima udienza ed oggi a palazzo di giustizia è avvenuto il programmato cambio di guardia a capo della procura: al posto del procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto si è insediato il nuovo procuratore Nicola Piacente nominato al posto del predecessore di ruolo Francesco Cozzi. Un cambio che ovviamente non avrà nessuna conseguenza nel processo ma che permette di voltare pagina e programmare al meglio il lavoro della procura alle prese con gli atavici problemi causati dalle carenze d'organico fra i giudici e il personale amministrativo, disfunzioni denunciati con un clamoroso sciopero indetto dalle camere penali alla ripresa a settembre del processo Morandi dopo la pausa estiva.

 

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