IMPERIA - Due dirigenti delle società che negli ultimi anni si sono succedute nella gestione del depuratore di Imperia sono stati indagati dalla Procura per inquinamento ambientale, getto pericoloso di cose e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità.
Le indagini sono state condotte dalla Guardia costiera su tre livelli: in mare, tramite campionamenti delle acque e la verifica delle precarie condizioni strutturali delle condotte (principale e di emergenza) del depuratore. Dall'aria, per rilevare, attraverso l'impiego di elicotteri equipaggiati con sofisticati sistemi di telerilevamento, la presenza di sostanze estranee all'ambiente marino, misurando la differenza termica derivante dall'immissione delle sostanze inquinanti. L'impiego del mezzo aereo ha permesso di verificare in tempo reale la presenza di anomalie ambientali a mare e vicino alla costa.
E in ultimo, da terra per effettuare il campionamento in diversi punti sensibili, grazie ai quali è stata individuata, in acqua, la presenza di inquinamenti provenienti da sostanze chimiche, organiche e di tipo fecale e in particolare notevoli percentuali di batterio escherichia coli sia per svolgere con Arpal Imperia e al Cnr di Genova, le verifiche incrociate degli elementi investigativi raccolti attraverso un'attività di controllo sull'efficienza degli impianti di depurazione.
Le indagini hanno permesso di ricostruire dal punto di vista amministrativo, tecnico ed esecutivo la natura illecita della gestione delle lavorazioni di riparazione del rilancio in mare del depuratore e di appurare lo sversamento prolungato dei reflui non depurati direttamente in mare, causando una significativa compromissione della matrice ambientale delle coste imperiesi.
IL COMMENTO
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