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La situazione è in evoluzione, dietro questa scelta ci sarebbe una regia nazionale
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GENOVA – Lo strappo, inatteso e fragoroso, di Angelo Vaccarezza con il resto di Cambiamo, il partito di Giovanni Toti, ha terremotato la politica di centrodestra in consiglio regionale: l'ormai ex capogruppo si è alzato dal suo banco ieri mattina e ha annunciato di voler lasciare l'incarico, a quanto pare senza condividere la sua decisione con nessuno. Un vero fulmine a ciel sereno.

In realtà i muri del 'transatlantico' di via Fieschi qualche malumore l'avevano già registrato: c'è quella proposta di legge rinviata tre volte che avrebbe fatto invelenire il clima, a cui aggiungere un sentimento di generale tensione tra Vaccarezza e i suoi colleghi che riletto oggi pare ben più di un segnale premonitore.

Il coup de theatre di ieri, però, sembra il frutto di una strategia ben precisa: Vaccarezza è uomo troppo esperto per non sapere che un'uscita del genere avrebbe scatenato un putiferio. Reazione che evidentemente il consigliere voleva generare. Non avere fatto neppure un accenno al percorso condiviso con Giovanni Toti, tra l'altro, è giudicato dal governatore e dai suoi fedelissimi come una grave mancanza di rispetto. Per quanto Vaccarezza abbia confermato di voler restare in Cambiamo, dunque, è improbabile che ciò possa avvenire senza un profondo chiarimento tra le parti.

Più plausibile, invece, è il passaggio del consigliere in un altro partito politico e subito si è scatenata la caccia all'indirizzo prescelto: “Sono un uomo di centrodestra”, ha detto Vaccarezza, un'affermazione che sembra escludere salti di carreggiata verso movimenti di opposizione. Azione, che pure i bene informati hanno descritto con le antenne dritte, non sembra essere l'approdo giusto. Tutti gli indizi sembrano invece portare a Forza Italia, partito in cui Vaccarezza ha militato dalla sua fondazione, nel 1994, fino al passaggio nel progetto 'arancione'.

I primi segnali vanno fatti risalire alla fine di settembre quando, in occasione del compleanno di Berlusconi, Vaccarezza aveva raggiunto Paestum per la giornata di commemorazione del Cavaliere: la sua partecipazione, in quella che era una vera e propria kermesse di Forza Italia, aveva il carattere di visita personale ma anche questo dettaglio può assumere oggi, alla luce di quello che è successo, un significato diverso da quello che gli era stato attribuito. Peraltro la presenza di Vaccarezza aveva fatto storcere diversi nasi, sia tra i forzisti che tra i totiani.

Ma in politica niente avviene per caso e anche in questa circostanza è certo che ci sia una regia che sta gestendo questo passaggio molto delicato: tutto quello che sappiamo porta diritto al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, amico di lunga data di Vaccarezza. Sarebbero state le sue pressioni, incassata la benedizione del coordinatore nazionale Tajani, a spingere Vaccarezza a lasciare il suo incarico strappando con i colleghi. Ricostruzione che sarebbe anche confermata dal fatto che il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Claudio Muzio, non ha ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte del suo partito circa la possibilità di accogliere un secondo consigliere.

L'addio di Vaccarezza non resterebbe, peraltro, isolato: secondo voci bene introdotte sarebbero diversi gli amministratori locali pronti a seguire il consigliere, tra questi (ma lui non conferma) il consigliere del gruppo misto (era stato eletto con i totiani ma ne era rapidamente fuoriuscito) Stefano Anzalone.

Per Forza Italia sarebbe un gran colpo in ottica elezioni regionali, in modo particolare nella zona di Savona dove la situazione è molto deficitaria. Per ora i commenti latitano, anche il coordinatore genovese Mario Mascia (ritratto nella foto a Paestum con lo stesso Vaccarezza) non si sbottona ma si lascia andare ad una frase sibillina: "Vaccarezza è un forzista anche se non è di Forza Italia. L'ho sempre considerato uno di noi. Forza Italia per crescere deve spalancare le porte a chi fa parte della sua storia e condivide i suoi valori. Non ci vedrei nulla di male se questa apertura sortisse tante new entry. È la linea che sta portando avanti il nostro Segretario Antonio Tajani a livello nazionale".