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Ovvero le stranezze che succedono in autostrada
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Le autostrade liguri continuano ad essere per me fonte di ispirazione, anche se meno delle ferrovie, visto che le uso meno. Ma q.b. come il sale nei dolci, quanto basta per dilettarmi con due parole.

Parto dal titolo del mio articolo. Vi chiederete che cosa c’entri con le autostrade. Ecco: l’altro giorno ho percorso l’A12 che mi lascia sempre sconcertata per gli esosi pedaggi, ma poi ci torno su questo tema. Uscendo a Chiavari, da Brugnato, mio marito ha infilato la carta di credito dentro al buco della macchinetta (ormai i casellanti in carne ed ossa sono una razza in estinzione) ma la macchinetta la ha risputata (tenete presente che invece a Brugnato la transazione con la stessa carta era andata a buon fine). Stavamo per prendere un altro bancomat quando, nel buio del casello e della sera, si è sentita una voce come cadere dal cielo e senza tanti preamboli o convenevoli, ha detto, secca, con un bell’accento genovese: “La pulisca un po’ con il dito e provi a rimetterla dentro”. Abbiamo capito che qualcuno ci stava osservando dalle telecamere, probabilmente perché si erano già presentati problemi analoghi con altri utenti, e ci stava aiutando. La cosa mi ha fatto sorridere per la situazione, quella voce inaspettata, e mi ha fatto pensare che anche nell’epoca del famoso due, tre, quattro punto zero (.0) che fa tanto figo, le persone restano sempre le uniche ancore di “salvezza” in certi casi.

Altre osservazioni sempre sul tema autostrade: Autostrade con la A maiuscola, quella per intenderci ex Benetton e oggi in mano allo Stato dopo tutti i disastri che ha combinato, chiude i cantieri nei fine settimana e nel periodo delle feste, grazie alle pressioni della Regione. Non capisco come mai Salt, gruppo Gavio, che gestisce in Liguria la tratta Sestri Levante-Sarzana, faccia sempre come vuole: anche nei fine settimana festivi o para-festivi, come questi, vicini al ponte dell’Immacolata o al Natale, non smonta i cantieri (o non tutti i cantieri) e continua a far viaggiare i mezzi – leggeri e pesanti - su corsia unica per lunghi tratti, con velocità massima 60, 40 in occasione degli avventurosi scambi di carreggiata. E con la pericolosità del caso. Eppure tutto tace. Nonostante il pedaggio resti vergognosamente esoso: per 57 km da Sestri Levante a Sarzana 8,20 euro (solo andata).

Altra osservazione: da due giorni (e parlo con cognizione di causa perché transito almeno 4-6 volte al giorno vicino a un maxi schermo delle autostrade a Chiavari) noto che è cambiato il sistema di comunicazione dei cantieri e del traffico. Prima c’era scritto, ad esempio “Per Genova coda di 3 km dopo Rapallo per lavori”. La novità è che c’è scritto “Coda 3 k dopo Rapallo, 15’ di ritardo”. Insomma, si quantifica il ritardo, come per i treni. Che sia un bene? Forse c’entra il rimborso per i cantieri che Autostrade pubblicizza sui suoi pannelli e che sarei curiosa di sapere come viene quantificato? Mah, vedremo la prossima puntata.

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