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"Chi no cianze no tetta", chi non piange, non prende latte dal seno, non mangia. Con questo antico proverbio genovese ieri Papa Francesco Bergoglio ha salutato i circa mille cresimandi genovesi presenti a Roma, alla presenza anche di monsignor Tasca, nella giornata di sabato 21 maggio. Rivolgendosi a loro direttamente dalla ‘Papamobile’ li ha invitati a essere generosi, al contrario di quello che generalmente si dice degli abitanti di Genova. I cresimandi hanno passato tre giornate a Roma, dove sono arrivati in gruppo a bordo di 20 pullman. La giornata più intensa è stata quella di sabato: nel pomeriggio lo stesso monsignor Tasca ha celebrato una messa a San Giovanni in Laterano. Mentre prima i ragazzi e le ragazze genovesi avevano incontrato il Papa a San Pietro.

Anch’io – ha detto Papa Francesco – ho avuto un papà genovese e so cosa vuol dire. Ed è proprio sul finale che il Pontefice ha citato il proverbio re del mugugno genovese. E i giovani genovesi hanno ricambiato... con una bella risata.

Dalla Regione l'invito, per Papa Francesco, a tornare presto a trovarci: il Papa infatti era a Genova nel 2017, e, scrive il governatore Giovanni Toti in una nota, "oggi rinnoviamo l’invito a ritornare da noi e riabbracciare la nostra città anche per visitare le neo nato museo dell’Emigrazione che raccoglie i nomi delle persone che sono partite da Genova per le Americhe, tra cui i genitori di Bergoglio, Maria Sivori e Jorge Mario”. 

Papa Francesco Bergoglio infatti discende da una famiglia di migranti originari della Liguria e del basso Piemonte che partirono - era il 1929 - da Genova a Buenos Aires in nave. La mamma del Pontefice, Maria, Regina Sivori, era originaria della Liguria, del bel borgo di Santa Giulia sulle alture di Lavagna. La nonna paterna Rosa era della Valbormida, di Piana Crixia e si trasferì per amore a Torino.

 

 

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