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Giallo alla vigilia della contestata festa della Bandiera che celebra i colori del vessillo tanto caro al sindaco Bucci
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GENOVA -Piccolo mistero nella centralissima piazza De Ferrari alla vigilia della festa della Bandiera che celebra i colori del vessillo tanto caro al sindaco Bucci: da uno dei quattro storici lampioni sono spariti due fregi con la Croce di San Giorgio.

La prima ipotesi è che possano essere stati rubati: per asportarli infatti basta una chiave a brugola.

Ad accorgersi della sparizione sono stati gli operai di una ditta collegata al Comune che hanno controllato se all'interno dei lampioni fosse stato deposto qualche oggetto.

Sulla sparizione dei due fregi dal lampione di piazza De Ferrari sono state avviate indagini attraverso l'esame delle tante telecamere che sorvegliano la piazza: non si esclude, allo stato attuale, che la contestazione non c'entri nulla e si tratti di un semplice raid vandalico o di un furto di amatori alla ricerca di un regalo unico forse da rivendere nei mercatini dell'antiquariato.

Appresa la notizia della sparizione il comune si è subito mobilitato e già in serata i due fregi rubati erano stati sostituiti.

Una delle ipotesi, visto che la sparizione è avvenuta alla vigilia del 23 aprile, ossia la festa della Bandiera di Genova, è che possa trattarsi di una burla come a prendersi beffa della croce di San Giorgio, o contestare il primo cittadino, il sindaco Bucci che più di ogni altro ha sottolineato l'importanza di quei simboli e della bandiera tanto da dedicargli una giornata di festa e riempire la città di vessilli con la croce di San Giorgio.

Proprio il dispiegarsi di bandiere su tutto il territorio della città quando era stato annunciato aveva innescato polemiche da politici dell'opposizione del centro sinistra critici con Bucci sull'opportunità di dedicare "energie e risorse" a una nuova festa di cui, dicono i detrattori del sindaco, nessuno in un periodo di pandemia e di guerra sentiva il bisogno.

Lanciata anche una petizione dallo scrittore Andrea Guglielmino e sostenuta da Genova Che Osa e molte figure vicine alla sinistra contro la festa della Bandiera vista come un tentativo di distogliere l'attenzione dal 25 Aprile festa della Liberazione dal nazi fascismo.

Ecco il testo della petizione: "Il 23 aprile il sindaco Bucci e l’amministrazione celebreranno la Festa della bandiera di Genova che a suo dire “celebra i pregi e difetti della comunità genovese”, issando in 25 punti della città la croce di San Giorgio. Pensiamo che l’operazione “Bandiera di San Giorgio” sia l’ennesima occasione per distogliere l’attenzione dal 25 aprile e dalla Resistenza. Azioni a cui purtroppo questa amministrazione ci ha abituato.
Tanti cittadini, quel giorno, saranno invece impegnati insieme all’Anpi e altre associazioni a ricordare i partigiani caduti per avere combattuto il fascismo e per aver reso il nostro paese una democrazia.
Al loro fianco dovrebbero esserci anche il sindaco e la sua amministrazione.
Per questo chiediamo a Bucci di uscire da questa ambiguità: non basta farsi vedere il 25 aprile alla manifestazione ufficiale e poi inventarsi celebrazioni di nazionalismo provinciale come quella della bandiera di Genova".

Fra i firmatari della petizione Domenico Megu Chionetti della Comunità di San Benedetto a Porto, il giornalista e scrittore Camillo Arcuri, il partigiano "Giotto" Giordano Bruschi, Irene Cerboncini (Anpi Quinto e Nervi), lo scrittore Bruno Morchio, Carla Scarsi, Giuseppe Pezzoni (Circolo Sertoli), Stefano Kovac (Arci Genova), Enrico Carrea, Amanda Pederzolli (Genova che Osa) e Alessandro Lombardo.

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