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Gli immobili di via Ugo Foscolo, ora sede di un cantiere abbandonato da una ditta fallita, sono il luogo ideale per il proliferare dei topi. La denuncia dei negozianti
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GENOVA-Servirebbe forse un flauto uscito dalla favola dei Fratelli Grimm per poter finalmente camminare sui ciottoli di via Ugo Foscolo in pace. Una vera e propria infestazione di topi che non lascia passare una giornata, forse neanche un'ora, senza registrare l'avvistamento di qualche ratto. Via Foscolo, stradina all'incrocio tra via XX Settembre e via San Vincenzo, è ormai da anni sotto assedio. All'inizio erano i piccioni, portati anche da chi la sera gli lasciava qualche pezzo di pane, ma da qualche anno i negozianti di via San Vincenzo vivono nel disgusto e nella paura di essere morsi, o comunque toccati dalle decine di topi che da tempo si annidano negli immobili abbandonati sotto al Ponte Monumentale. 

Che i topi siano degli inquilini non graditi dai genovesi lo sanno bene diversi quartieri, dato che da San Martino al Centro Storico fino a Sampierdarena, sono frequenti le segnalazioni al Comune per richiedere di intervenire e porre rimedio, segnalazioni che sono state tante anche dalla zona turistica di via San Vincenzo, siglate principalmente da residenti e negozianti.

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“Verso le quattro, quattro e mezza del pomeriggio, ne escono una marea. Parliamo di vere e proprie frotte da dieci, quindici topi" racconta la titolare del tabacchino all'inizio di via San Vincenzo, distante solo qualche metro dai grossi buchi nei muri da cui escono i roditori. "Stanno principalmente sotto ai cassonetti, lì trovano tutto, la carta per i nidi e il cibo dalla spazzatura dei bar. Non si tratta neanche di un problema di troppi rifiuti o inciviltà, devo dire che si sta attenti a lasciare tutto dentro ai bidoni.  Anche durante il primo lockdown, nonostante i locali fossero chiusi e di conseguenza c'era meno spazzatura, ne uscivano a decine. Stavano probabilmente morendo di fame, erano anche piccolini, ora sono diventati grandi il doppio e più spavaldi. È un bel problema. Neanche i senzatetto ci vanno più a dormire".

Problemi anche per il negozio di scarpe e borse che affaccia sulla piazzetta della via, dove più volte qualche topo è riuscito a entrare. La titolare, Marina, ha paura a buttare via la spazzatura. Troppi roditori che passano ore a cercare qualche briciola sotto ai cassonetti. La derattizzazione, non sembra bastare: "Sento in giro, soprattutto dai miei colleghi, che sia i residenti che il personale dei negozi che la sera dovrebbe buttare l'immondizia, molto spesso non riesce. In tanti abbiamo paura, perchè comunque comporta un rischio anche igienico e sanitario, sia maschi o femmine, ricordiamoci che questi animali possono saltare, anche mordere. Fossero uno o due si potrebbe ancora fare, ma ne escono a decine. La sera la situazione è tragica".

"È pure una zona centrale, cosa pensano i turisti che vengono per la prima volta a Genova?"

Conclude Marina.

"Avevamo già fatto diverse segnalazioni tramite il civ di via XX Settembre, e la presidente aveva detto che le rimostranze erano state rivolte a chi di dovere, ma finora non è successo niente e la situazione continua a peggiorare. Sono anni che c'è il problema dei topi, ma adesso siamo a livelli mai visti".

Richieste che arrivano alle orecchie del Municipio, che ha già presente la condizione di via Ugo Foscolo. "Il problema di questi immobili è che appartengono ad un privato che nemmeno abita a Genova", spiega Andrea Carratù, presidente del Municipio I Centro Est, che da tempo cerca di trovare una soluzione all'invasione. "Il Comune non può intervenire, negli anni abbiamo fatto diversi solleciti al proprietario ma ancora nessuna risposta."

Problemi su problemi per questi immobili, prima appartenenti al Comune di Genova e poi comprati da un privato che ne voleva fare negozi e locali, infine bloccato dal fallimento della ditta assunta per fare le ristrutturazioni. Ora, invece che lussuosi ristoranti, rimangono cantieri abbandonati che creano un'ambiente perfetto per la proliferazione dei roditori. "Tre anni fa avevamo pulito la zona sopra, quella davanti alla chiesa di Santo Stefano, dove erano rimasti attrezzi pericolosi del cantiere ormai abbandonato. Per esempio era pieno di tombini di ferro, così, lasciati incustoditi. Per farlo avevamo contattato il curatore fallimentare", spiega Carratú. "Lì, la situazione è più complicata e l'unica soluzione sarebbe un'ordinanza del Sindaco, un provvedimento motivato e urgente per prevenire ed eliminare questi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini. A quel punto si potrebbero murare le entrate e igienizzare la zona, ma anche per quello servono condizioni particolari".

 

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