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La Camera di Commercio ospita economisti ed esperti per analizzare l’impatto delle nuove tariffe statunitensi su export italiano, strategie d’impresa e relazioni tra Unione Europea e Stati Uniti.
2 minuti e 53 secondi di lettura
di Matteo Cantile

L’asse commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, dal valore di centinaia di miliardi di dollari, entra in una fase decisiva che ridisegna gli equilibri del commercio globale. Alla Camera di Commercio di Genova si è svolto un seminario dedicato ai dazi USA, tornati al centro dell’agenda internazionale dopo l’accordo politico del 27 luglio 2025 e la dichiarazione congiunta del 21 agosto che ne ha definito contenuti, esenzioni e settori esclusi. Davanti a una platea composta da rappresentanti di associazioni di categoria, imprenditori e professionisti, l’incontro ha analizzato il nuovo quadro tariffario e le sue implicazioni per il sistema produttivo italiano.

Nuovi Equilibri

"Le imprese italiane devono sapere cosa le aspetta – ha dichiarato il presidente camerale Luigi Attanasio aprendo i lavori –. Oggi il commercio internazionale non si gioca solo sui prodotti, ma sulla capacità di interpretare regole che cambiano rapidamente. Il ruolo nostro e dell’Istituto di Economia Internazionale è quello di offrire strumenti e conoscenza per competere". Le sue parole hanno introdotto una riflessione sulle trasformazioni in corso e sulla necessità di una lettura attenta dei nuovi rapporti di forza nel commercio internazionale.

Dazi Statunitensi

A illustrare nel dettaglio l’impatto delle nuove tariffe sono stati Sara Armella, una delle massime esperte internazionali di diritto doganale e presidente della commissione dogane di ICC Italia, e Stefano Comisi, membro del gruppo di lavoro accise di ICC Italia. I due relatori, autori del libro "Guerra dei dazi. Una nuova fase del commercio internazionale", hanno spiegato che il nuovo assetto tariffario prevede un dazio unico del 15% sulla maggior parte dei beni europei, la stessa percentuale sulle auto con applicazione retroattiva al 1° agosto 2025 e sui prodotti agricoli. Restano esenti farmaci generici, componenti aeronautiche e alcune categorie industriali. Sul fronte europeo, l’intesa introduce l’eliminazione dei dazi industriali sui beni provenienti dagli Stati Uniti, il dazio zero su auto e componenti e un accesso preferenziale per i prodotti agricoli non sensibili.

Strategie Necessarie

Nel suo intervento, Sara Armella ha evidenziato la dimensione strategica del cambiamento in atto: "Le politiche sul piano dei dazi messe in campo dall’amministrazione Usa pongono le nostre imprese e il sistema Italia di fronte alla necessità di una trasformazione delle proprie strategie. Il tema è davvero cruciale per il nostro paese, visto che l’export rappresenta il 30% del PIL e che il mercato statunitense è il primo mercato di destinazione delle nostre esportazioni fuori dall’Unione Europea. Sarà dunque sempre più importante rimodulare le proprie azioni, ma sarà decisivo inserirle in un contesto macro condiviso sia a livello nazionale che europeo. Sono convinta che ogni cambiamento nasconda delle opportunità. La chiave è saper leggere la nuova realtà e non muoversi in maniera isolata". Il dialogo con gli autori è stato arricchito dal contributo di Giovanni Battista Pittaluga, direttore scientifico della rivista "Economia Internazionale/International Economics", con la moderazione di Nicola Capuzzo, fondatore e direttore responsabile di "Shipping Italy".

Scenari Futuri

Gli Stati Uniti hanno ampliato l’elenco dei prodotti esenti dai dazi con 237 nuove voci, dai caffè alle spezie, dalla frutta tropicale ai fertilizzanti, e hanno siglato accordi quadro con Ecuador, Argentina, El Salvador e Guatemala. L’intesa bilaterale disegna un nuovo equilibrio economico, stimando 600 miliardi di dollari di investimenti europei negli Stati Uniti e 750 miliardi di dollari destinati all’acquisto di prodotti energetici americani da parte dei paesi UE. Una portata storica che conferma la centralità di Genova come luogo di confronto sui grandi mutamenti del commercio globale.

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