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Fra le bancarelle, un truck toscano che spiega l'origine ed il nome del lampredotto
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GENOVA - Dopo due anni di stop a causa del Covid, è tornata a Genova la storico fiera di San Giuseppe che anima le vie principali del centro di Bolzaneto. Circa 250 le bancarelle allestite a disposizione dei cittadini, che hanno approfittato della giornata di sole per perdersi tra prodotti locali e provenienti dall'Italia e dall'estero.

Un tour made in Italy dal Piemonte alla Sicilia passando dalla Toscana. Ad aprire le bancarelle dei vivaisti piemontesi che vendono radici dell'uva e piantine di fragole, e spiegano come la mancanza della pioggia influisca negativamente sul proprio lavoro.

Meno colpito chi con passione propone prodotti tipici della propria terra anche in Liguria: per i più golosi ecco i banchi pieni di dolci e salati siculi, chi è al bancone racconta che "questa fiera è quasi una benedizione, la situazione è critica e per fortuna si può lavorare".

Non solo bancarelle e stand, ma anche i tipici "paninari" che a bordo dei propri truck propongono panini con la porchetta, hot dog, salsicce e lampredotto. Il tutto direttamente dalla Toscana: "Purtroppo il nostro lavoro è condizionato dal clima, se non piove ne risentono le entrate. Queste fiere sono l'occasione di lavorare alla grande"

Il ristoratore toscano spiega cos'è il lampredotto, uno dei prodotti più gettonati: "Si tratta del terzo stomaco della mucca che viene lavato e lavorato più volte, con l'aggiunta di spezia particolari. Ci sono alcune varietà ma ognuno cerca di valorizzarlo aggiungendo qualcosa di sé" Ma perché si chiama lampredotto? "L'origine è antichissima, nella Firenze antica veniva pescato un pesce chiamato lampredotto, proposto solo alle persone benestanti. Il povero invece non se lo poteva permettere, per cui è stato dato questo nome anche ad un piatto alla portata della gente comune, in modo da dare più prestigio"