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di Elisabetta Biancalani

Aspi, cioè Autostrade per l'Italia, si appresta a presentare nel cda il nuovo piano economico finanziario con ipotesi di rincari nei pedaggi fino al 6% e la richiesta (all'Unione europea) di un prolungamento di sei anni della concessione (che scade nel 2038). Cna Liguria definisce questo quadro una beffa, aggravata da ulteriori dati preoccupanti. E la Liguria intanto continua a pagare le conseguenze di cantieri infiniti per anni di incuria. 

Nel piano finanziario gli investimenti scendono da 36 a 30 miliardi rispetto alla gestione Tomasi 

"Questa situazione è preoccupante per diversi motivi - spiega a Primocanale Angelo Matellini, segretario generale di Cna Liguria - Il primo motivo è una questione economica, da 36 miliardi stiamo parlando ora di 30 miliardi di investimenti, 36 erano quelli previsti con il precedente piano finanziario dell'epoca Tomasi. (Ndr oggi l'amministratore delegato è Arrigo Giana e gli azionisti sono Cassa depositi e prestiti e i fondi Blackstone e Macquarie).

La grande beffa: "Si chiede un aumento della concessione e dei pedaggi ma diminuiscono gli investimenti"

In contemporanea abbiamo la conferma della richiesta dell'allungamento della concessione di 6 anni, quindi abbiamo un soggetto che ottiene un maggior tempo per la realizzazione di questo intervento e con una riduzione di risorse che mette a disposizione. Contemporaneamente chiede un aumento dei pedaggi, del 5-6%. All'interno della compagine societaria c'è Cassa Depositi e Presti che viva Dio si "accontenterebbe" di un 1,5-2%". 

La Gronda scricchiola ancora di più e "rischia di essere una mezza gronda"

"Ci preoccupa questa riduzione di risorse a disposizione per gli interventi, perché la Gronda di Genova insieme al passante di Bologna sono i due elementi che caratterizzano questi investimenti, non vorremmo che anche la gronda fosse una mezza gronda".

Primocanale, con l'editore Maurizio Rossi, ha sempre ribadito i suoi dubbi sull'opera (La Gronda che non si farà mai) concepita in questi termini e ora ci sono ulteriori dubbi sulla fattibilità economica. 

"Eh sì ce l'abbiamo anche noi, questa riduzione di investimento non è un buon presagio anche perché il precedente amministratore l'avevamo conosciuto come una persona seria, al di là abbiamo sempre avuto posizioni contrastanti, ma non dava numeri, quindi se da 36 ora si va a 30, da qualche parte qualcosa in meno c'è".

Cna rappresenta anche gli autotrasportatori e avete più volte chiesto degli indennizzi per le lunghe code che siete costretti a fare, che vi costringono a costi quasi raddoppiati, magari il doppio autista, insomma su questo fronte la risposta è aumento dei pedaggi probabilmente...

"Eh sì, è sostanzialmente una beffa".