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di Eva Perasso

Gli interventi per salvare cercatori di funghi in Liguria sono aumentati notevolmente in quest'anno. "L'anno scorso in questo periodo avevamo fatto 3-4 interventi per poi arrivare a circa 40 a fine ottobre; oggi siamo già a 16, e prevediamo comunque un'attività abbastanza intensa. Oltretutto gli interventi sono più gravi dell'anno scorso". Così a Primocanale Roberto Canese, presidente del Soccorso alpino speleologico della Liguria, nella settimana in cui purtroppo ci sono stati due incidenti mortali nei boschi liguri, caduti in scarpate particolarmente scoscese o usciti fuori strada con l'auto.

Aumentano i decessi

Ed è proprio il numero di decessi a essere aumentato: "Il motivo è da ricercare forse nel fatto che tutti, vedendo le giornate di bel tempo, si avventurano senza avere la preparazione adatta per poter affrontare cose di questo tipo. Negli anni passati spesso intervenivamo per persone che perdevano l'orientamento, magari perché a fine giornata, affaticati e concentrati a vedere il terreno e non quello che li circonda, perdevano ogni riferimento. Purtroppo quest'anno invece gli interventi sono di natura tecnica. Oltre alle persone decedute in questo intervento, abbiamo avuto negli ultimi 15 giorni interventi di persone con grossi traumi perché caduti o perché sfiniti appunto dall'affaticamento. Le persone che vanno per funghi sono di età avanzata, facciamo conto che la settimana scorsa ci hanno chiamato per un 91enne che si è perso ma fortunatamente, non era distante da casa: uscito al pomeriggio non è rientrato la sera", spiega Canese.

Quanto costa un soccorso

"Premetto che il Soccorso alpino è formato da volontari, noi siamo tutti volontari quindi non abbiamo un costo diretto. Gli interventi in ambiente impervio, sia fatti con l'elicottero che dalle squadre a piedi sono, come tutti sanno, gratuiti per il contribuente. Ci sono i costi caricati sulla sanità pubblica: un minuto di elisoccorso costa alla sanità dai 50 ai 70 euro, quindi vuol dire che mediamente un intervento costa attorno ai 3500 euro. Poi c'è un costo accessorio che sono le squadre a piedi a terra, dovuto essenzialmente alle spese vive, l'assicurazione, la benzina, che può essere valutato in 400 euro circa", dettaglia il presidente del Soccorso alpino regionale. "Se si pensa dunque che in un anno ci sono circa 500 interventi a piedi, il costo per la sanità è intorno ai 230mila euro. L'elisoccorso, l'anno scorso, ha fatto circa 90 interventi in ambienti impervi, quindi basta fare un bel conto di quanto viene a costare". E il costo è presto fatto: sono altri 315mila euro tenendo conto che ognuno ne costa 3500, che sommati agli interventi a piedi fanno 545mila euro.

Le regole di base per andar per funghi in sicurezza

Canese esordisce così: "Intanto vale la regola del buonsenso, quindi la prima cosa è non avventurarsi nel bosco in condizioni meteo avverse. Sono sempre più frequenti gli interventi che andiamo a fare durante l'allerta, qualche volta anche con l'allerta rossa". Poi c'è l'abbigliamento, quindi le calzature: "Succede spesso di trovare persone anziane con gli stivali di gomma, che sono da bandire per muoversi nel bosco, perché non hanno grip. Suggeriamo delle calzature con un bel grip che blocchino la caviglia in modo da evitare possibili distorsioni. Serve un abbigliamento che sia vistoso, così è facile essere individuati". E ancora: evitare di andare da soli, se invece si va soli comunicare a qualche familiare la zona dove si va a cercare i funghi con precisione e anche l'ora di rientro. Avere possibilmente uno zainetto con all'interno un po' di attrezzatura che possa consentire l'eventuale superamento della notte è un altro dei consigli del soccorso alpino, magari un piumino, una borraccia d'acqua, qualcosa da mangiare, una pila frontale o anche un fischietto. "E poi suggeriamo a tutti di portarsi il telefono carico, perché comunque ci sono delle applicazioni che consentono di tracciarsi sul percorso e di scaricare un'applicazione che è stata sviluppata negli anni dal soccorso alpino che si chiama GeoResQ dove si consente di localizzare con precisione la persona e di seguire il suo tracciato", conclude Canese.

Una squadra del Soccorso alpino in azione, immagine d'archivio

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