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Ancora qualche giorno per la somma dei danni e poi parte la richiesta. Nel giro di qualche mese, spiega l'assessore alla protezione civile, i piccoli comuni del levante ligure potranno ottenere i ristori
1 minuto e 37 secondi di lettura
di Eva Perasso

I ristori per i danni della pioggia della settimana scorsa, che ha colpito in particolare il levante ligure e la Val Fontanabuona, potrebbero arrivare già tra qualche mese ai piccoli comuni coinvolti. Favale di Malvaro, Casarza, San Colombano Certenoli tra gli altri, che in poche ore hanno visto scendere un quantitativo di pioggia così grave da creare danni a strade, ponti, terreni smottati, allagamenti, fango ovunque.

Tra qualche giorno partirà la richiesta 

"Finiamo una analisi speditiva insieme ai sindaci che vuol dire fare la somma dei danni patiti al patrimonio pubblico, poi tocca a quelli del patrimonio privato, abbiamo una esperienza consolidata di gestione delle emergenze. Ora cercheremo di capire che non ci siano altre situazioni critiche da aggiungere", spiega l'assessore regionale alla protezione civile Giacomo Giampedrone. "Poi faremo la nostra richiesta al dipartimento nazionale di Protezione civile e sarà il governo a decidere sulla relazione del dipartimento. Ci vorrà qualche giorno per completare la pratica e poi qualche mese per avere il riconoscimento dello stato di emergenza".

Ristori anche al 95-100 per cento

Da lì poi vengono sbloccate le risorse per ristorare "di quegli anticipi che in questi giorni le casse anche molto esigue soprattutto di quei comuni dell'entroterra più piccoli stanno anticipando. E che sempre in ogni emergenza abbiamo ristorato tra il 95 e il 100 per cento delle somme che i comuni stessi tirano fuori di tasca propria", continua Giampedrone.

Danni ai privati, è la fase due

Ci sono poi i danni al patrimonio privato, la cosiddetta fase 2, per i danni a privati e attività produttive e interventi strutturali che possono essere attivati direttamente dallo stato attraverso la regione che viene chiamata a essere commissario per questi interventi. Ma sono iter che vengono dopo, anche sei mesi a seguire.

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