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di Annissa Defilippi

Tentata violenza sessuale ai danni di un detenuto nel carcere di Marassi a pochissima distanza dal precedente caso del 4 giugno che aveva già innescato una violentissima rivolta da parte dei detenuti, animati da sentimenti di vendetta.

"Secondo le informazioni in nostro possesso - scrive l'Osapp -l a vittima del nuovo episodio avrebbe già informato il proprio legale e presentato una dettagliata denuncia alle autorità competenti. Peraltro sembrerebbe che i presunti responsabili della tentata violenza siano tuttora presenti in istituto rischiando di alimentare un clima esplosivo tra la popolazione detenuta già in fibrillazione per la protesta in corso da ormai una settimana e che potrebbe ulteriormente degenerare come accaduto due mesi or sono.

Si tratta del secondo grave episodio in un arco temporale estremamente ristretto, che si somma alla protesta in atto presso la Sezione AS, che risulta tuttora in corso.

Dichiara il Segretario Regionale OSAPP Rocco Roberto Mel: la nostra Organizzazione Sindacale da mesi denuncia lo stato catastrofico della gestione dell’Istituto, il secondo per dimensione del distretto, che appare completamente alla deriva sotto ogni punto di vista: organizzativo, gestionale e di sicurezza.

Non si comprende quali ulteriori eventi debbano ancora accadere prima che vengano assunti provvedimenti immediati nei confronti dei responsabili di una gestione così fallimentare e pericolosa.

A titolo esemplificativo, si segnala che, nell’organizzazione dei servizi, risultano tre Sottufficiali contemporaneamente impiegati presso l’ufficio della videosorveglianza in assenza di udienze, mentre assistenti sono costretti a ricoprire ruoli di responsabilità nelle unità operative più complesse dell’Istituto (come la Quinta e la Sesta Sezione), dove sono presenti detenuti sottoposti a regimi AS, isolamento e art. 32.

Si chiede pertanto un intervento urgente e risolutivo da parte del Capo Dipartimento, affinché si ponga fine a questo intollerabile stato di sfacelo e si restituisca dignità e sicurezza all’intero Istituto".

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