"Si parla di sviluppo e di investimento per questo territorio, per questa città con la creazione di un provveditorato dedicato non solo a Genova ma a tutta la Liguria". Così il sottosegretario di Stato alla giustizia con delega ai provveditorati e al trattamento dei detenuti Andrea Ostellari, in visita al carcere di Marassi.
"Visione chiara del territorio e della esecuzione penale"
Oggi il provveditorato (che si occupa di personale, organizzazione dei servizi e degli istituti, rapporti con gli enti locali, le regioni e il servizio sanitario nazionale) comprende non solo la Liguria ma anche Piemonte e Valle d'Aosta. "Credo che questo sia un territorio che ha bisogno di una sua specificità e fare questo significa ovviamente investire in sicurezza - continua il sottosegretario Ostellari -, all'interno degli Istituti con una visione chiara anche del territorio e della esecuzione penale, sulla quale stiamo investendo molto in termini di numeri di assunzioni e infrastrutture. Come sapete abbiamo un commissario straordinario dedicato che entro il 2026 realizzerà dalle sei agli ottomila nuovi posti, recuperando tante strutture fatiscenti che qualcuno ci ha fatto ereditare nel passato".

"C'è poi quella che è una chiara idea di che cosa significa recupero dei condannati. Il recupero del detenuto non è solo a parole, ma lo vogliamo fare attraverso la formazione e attraverso il lavoro. Chi impara qualcosa all'interno di questo circuito di recupero per il 98% dei casi, quando esce, non delinque più. Così raggiungiamo duplici obiettivi, uno che è quello sancito dalla nostra Costituzione, l'altro è che in qualche modo facciamo sicurezza anche per le nostre città del futuro".
"Entro la fine della legislatura noi faremo questo provveditorato anche per questa regione, così come l'avevamo annunciato e fatto per Perugia e Pescara, si tratta di un'opera completamente diversa e in controtendenza rispetto al passato. Nel passato si erano accorpati i provveditorati, noi intendiamo dare rispetto maggiore ai territori e questo lo facciamo ovviamente anche in questa regione".
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"Aver chiuso ogni presidio nel Savonese è stato un errore"
"Aver chiuso ogni presidio nel Savonese è stato un errore. Quindi partiremo dal provveditorato per poi ripensare l'intera piantina che sarà in grado di dare delle risposte a chi qui lavora e a chi qui è detenuto. Il sovraffollamento esiste, c'è e nessuno lo nasconde, però credo ci siano tante ricette per affrontare il tema che non si risolve solo attraverso i cosiddetti svuotacarceri. Si può fare in maniera credibile attraverso programmi veri di recupero, formazione e lavoro".
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IL COMMENTO
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